Alfano in Calabria sprona i suoi: “Avanti così”

Carlomagno

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Angelino Alfano
Angelino Alfano

Angelino Alfano sbarca in Calabria all’indomani di un risultato elettorale lusinghiero per Alternativa Popolare. Con percentuali che sfiorano la doppia cifra e un ruolo di primo piano conquistato a Catanzaro, dove Piero Aiello e Baldo Esposito trascinano Sergio Abramo al ballottaggio e offrono al sindaco uscente la concreta possibilità di una rielezione. Ci sono Scalea e Lamezia Terme tra le tappe di questa parentesi calabrese. Ma, nel breve soggiorno in questa regione del ministro degli Esteri, c’è anche spazio per un’intervista esclusiva rilasciata al direttore del Corriere della Calabria, Paolo Pollichieni, che sarà trasmessa questa sera su Rtc (canale 17 del digitale terrestre) alle 20.55 e poi visibile sul sito del Corriere della Calabria.

“La Calabria – spiega il titolare della Farnesina – ci ha regalato un bellissimo risultato e io sono qui a portare avanti degli impegni che abbiamo assunto nel corso di questi anni. Mi riferisco alla vicenda dell’ospedale di Praia a Mare che grazie all’intervento della ministra Lorenzin e del sottosegretario Gentile ha avuto un lieto fine”. Alfano ha poi rivendicato la validità dell’offerta politica di Alternativa Popolare: “Io credo che il punto essenziale è che si può essere lottatori senza essere urlatori. Noi abbiamo dei leader che hanno utilizzato parole come ruspa e vaffa o rottamazione”.

Ogni riferimento polemico all’ex alleato Matteo Renzi è puramente voluto. In questo quadro, dunque, assumono un ruolo centrale i moderati, “quelli che provano a offrire soluzioni concrete e praticabili”. Rispetto alla prospettiva politica, il leader di Ap non ritiene esportabile a livello nazionale il ‘modello Palermo’, dove la coalizione che ha sostenuto il sindaco Leoluca Orlando andava dai moderati a Sinistra italiana. Avanti, insomma, con una linea di autonomia.

“Qui in Calabria – dice Alfano – abbiamo la fortuna di avere una classe dirigente di spessore. D’Ascola, Aiello, Gentile sono personalità in grado di dare qualità alla nostra azione politica”. Spazio poi alla scelta di nominare il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri nell’Osce, come rappresentante del governo italiano: «”Nel 2018 avremo come Italia la presidenza dell’organizzazione della sicurezza per la cooperazione in Europa, io credo che l’esperienza del procuratore Gratteri sia straordinaria nella lotta alla criminalità e per questo gli ho chiesto di dare una mano al Paese nella cooperazione con l’Europa. Dal Csm è arrivato il nulla osta, per questo sono contento perché credo che potrà dare un contributo importante”.

Perché proprio Gratteri? “Sono stato ministro della Giustizia e ho una discreta conoscenza delle professionalità dei nostri magistrati”. Quanto alle prospettive politiche, Alfano assicura non di voler alimentare ulteriori polemiche con il Pd targato Renzi: “Abbiamo lavorato duro in questi anni in cui siamo stati al governo: eravamo in recessione e ora registriamo segnali di crescita. Queste sono soddisfazioni che vanno oltre le delusioni”. La stoccata sulla Calabria arriva sul finale: “Gentile dice di avvertire la contraddizione di essere il sottosegretario che a Roma si batte per ottenere soldi per la Calabria e poi quello che qui si batte per ottenere che qui vengano spesi. Una buona politica non dovrebbe essere messo in questa drammatica contraddizione. Io spero che tutto ciò che viene dato alla Calabria venga speso fino all’ultimo centesimo”. (Il Velino)