Arrestato imprenditore alberghiero a Cosenza: “Bancarotta fraudolenta”

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

Guardia di Finanza CosenzaI militari del comando provinciale della Guardia di finanza di Cosenza, hanno arrestato e posto ai domiciliari un imprenditore cosentino, Mimmo Barile, 61 anni, operante nel settore degli Hotel di lusso, con l’accusa di bancarotta fraudolenta.

Il provvedimento è stato emesso dal gip del tribunale di Cosenza su richiesta della procura della Repubblica guidata da Mario Spagnuolo.

I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria hanno anche eseguito un sequestro preventivo di circa 2 milioni e mezzo di euro nei confronti di tre società gestite dallo stesso imprenditore.

La società fallita è stata nel tempo gravata da rilevanti esposizioni debitorie nei confronti di banche, fornitori e società di leasing, nonostante sia stata destinataria di rilevanti contributi regionali sin dagli anni 90.

Il dissesto finanziario della società e, quindi, il depauperamento del patrimonio della stessa, è stato pertanto la conseguenza di una gestione caratterizzata da continue e ingiustificate distrazioni di denaro perpetrate dai soci, sia a favore di loro congiunti sia sotto forma di finanziamenti a favore delle altre società del “Gruppo” Nord Hotel.

Le indagini, svolte dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Cosenza, hanno consentito alla Procura della Repubblica di richiedere ed ottenere il provvedimento di arresto notificato mercoledì mattina all’indagato.

Domenico Barile, più noto come Mimmo, era stato già arrestato nel 2013 nell’ambito di un’altra inchiesta della procura di Catanzaro, allorquando venne scoperto un ammanco di 500 mila euro dalle casse della Fondazione Field, ente in house della Regione Calabria di cui fu nominato presidente. Barile patteggiò una pena a 4 anni per peculato che scontò ai domiciliari. Da pochi mesi era stato rimesso in libertà.

Imprenditore e politico, Barile era a capo di due importanti strutture alberghiere a Cosenza e Rende, l’Hotel Centrale e l’Hotel Executive, il primo è attualmente chiuso mentre il secondo cambiò gestione. In politica militò nelle file della destra cosentina: diventò consigliere comunale col Msi e poi con Forza Italia, dove nei primi anni ’90 venne eletto consigliere regionale.