Scuole da terzo mondo a Cosenza, a rischio chiusura la media “G.B. Vico”

Carlomagno

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Bagni Scuola GB Vico Cosenza
La scuola “G.B. Vico” a Cosenza. A destra uno dei bagni dell’istituto

Scuole da terzo mondo a Cosenza. Dopo l’incredibile vicenda del liceo Fermi chiuso tardivamente dopo aver accertato che da anni la struttura era a rischio crollo con all’interno gli studenti, è ora il turno di un altro importante e popolato istituto: la scuola media di piazza Cappello che rischia la chiusura per manifesta inagibilità.

A denunciarlo è stato il dirigente scolastico dell’istituto, Massimo Ciglio, che in una lettera indirizzata al prefetto di Cosenza, al sindaco Mario Occhiuto, al Miur e alle famiglie lamenta degrado e abbandono da parte delle istituzioni preposte alla manutenzione dopo numerose richieste di intervento.

Dopo avere effettuato un sopralluogo presso i locali della scuola media statale di primo grado “G.B. Vico” di piazza Cappello, scrive il preside, “sono stati accertati evidenti problemi di natura igienico-sanitaria derivanti da scarsissima erogazione idrica (l’acqua scorre solo fino alle 10 e l’unico serbatoio di 250 litri è inutilizzabile)”

Ciglio spiega che i servizi igienici sono frequentati da circa 200 persone al giorno e peraltro versano in precarie condizioni tanto che alcune parti dei locali sono interessate da infiltrazioni di acqua. Insomma, un quadro sconfortante che potrebbe provocare anche pericoli per la sicurezza degli studenti.

uno dei bagni dell'istituto

La denuncia del dirigente arriva dopo ripetuti solleciti di interventi alle autorità competenti, tra cui il responsabile per la sicurezza dell’Istituto Comprensivo “Via Roma – Spirito Santo”, da cui il plesso dipende, non ha ottenuto risposte.

Pertanto, “al fine di scongiurare la sospensione delle attività didattiche per motivi di imminente pericolo per l’incolumità e la sicurezza delle persone nei prossimi giorni”, il dirigente chiede un tempestivamente e risolutore intervento.

Sul caso è intervenuta la consigliera del Pd Bianca Rende che chiede al sindaco di Cosenza di “intervenire tempestivamente nonché agire e predisporre risorse adeguate per garantire ambienti accoglienti e civili per le cittadine e i cittadini di domani”. Quì l’intervento completo di Rende.

SCUOLE DI COSENZA IN AFFANNO, E I GENITORI FANNO LA COLLETTA PER ACQUISTARE BANCHI E SEDIE

La scuola di piazza Cappello non l’unica a soffrire carenze strutturali. Ci sono ad esempio le scuole elementari e le medie di via Negroni i cui vertici non dispongono di un centesimo per comprare il necessario a garantire una scuola sicura e pulita, ma anche per cancelleria e materiale didattico. Docenti, bidelli, personale amministrativo e famiglie sono costrette, attraverso un contributo, chiamiamolo di “solidarietà reciproca”, ad acquistare banchi, sedie, armadi e altri suppellettili che prima erano di competenza di Palazzo dei Bruzi.

“Il comune ci garantisce solo la manutenzione”, aveva scritto garbatatamente la dirigente Marina Del Sordo in una lettera indirizzata ai genitori degli alunni, per chiedere alle famiglie, come ormai ogni anno a questa parte, di dare un piccolo contributo per ovviare alle spese basilari, come ad esempio comprare i cavi elettrici. Per dire, “a scuola compratevi le lampadine che poi la manutenzione del comune verrà a sostituirle”. E in molte scuole di Cosenza non esiste l’Adsl per far funzionare la Lim, figuriamoci usare internet e i computer a scopo didattico.