In cattedra con titoli taroccati, indagati a Cosenza 33 falsi insegnanti

Hanno falsificato i diplomi per entrare utilmente in graduatoria ed essere assunti in scuole dell'infanzia a sostegno di alunni disabili. L'indagine prosegue

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)
operazione Minerva falsi insegnanti cosenza
Un frame video con i militari mentre si recano in una delle scuole di Cosenza

Trentatré falsi insegnanti erano stati assunti in scuola dell’infanzia a Cosenza falsificando diplomi e titoli che hanno consentito loro di entrare utilmente in graduatoria ed essere “candidati ideali” a sostegno di alunni disabili. Alcuni sono stati già sospesi, ma l’indagine prosegue per smascherare altri furbetti in cattedra.

COSENZA – 33 insegnanti di Cosenza avrebbero falsificato i titoli di studio pur di superare gli altri nelle lunghe e fastidiose graduatorie e balzare in cattedra prima dei loro colleghi in fila, coronando in questo modo e senza alcuno sforzo il sogno di una vita: cioè prendere il posto fisso, lavorare a tempo indeterminato per il Miur a sostegno di minori disabili e ricevere uno stipendio a fine mese.

Ma i falsi insegnanti sono stati scoperti e indagati dalla Procura di Cosenza, dopo un’articolata attività d’indagine che ha visto impegnati i carabinieri della compagnia di Cosenza guidati dal capitano Jacopo Passaquieti, che hanno spulciato migliaia di documenti per accertare presunte responsabilità su reati di falsità ideologica commessa da privato e falsità materiale in atto pubblico.

Le indagini – avviate dai militari dell’Arma nell’ottobre del 2016 – hanno consentito di accertare un sistema, diffuso sull’intero territorio nazionale, volto alla falsificazione ed all’utilizzo di diplomi apparentemente rilasciati da istituti magistrali statali e paritari della provincia di Cosenza, nonché da scuole di specializzazione per l’insegnamento di sostegno agli alunni portatori di handicap, concessi dall’ “istituto nazionale scuole e corsi professionali” di Cosenza.

I documenti falsificati sono stati adoperati dagli indagati, in ambito nazionale, sia per l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento, sia in quelle d’istituto, prodromiche all’assunzione come insegnante nelle scuole primarie e dell’infanzia.

I carabinieri di Cosenza, che stamane hanno notificato ai trentatré docenti l’avviso di conclusione indagini, oltre ad accertare il mancato conseguimento del titolo di studio dichiarato (emblematico risulta il caso dei diplomi di specializzazione, che risultano rilasciati successivamente alla chiusura della scuola stessa), hanno altresì proceduto nei giorni scorsi al sequestro, presso gli istituti scolastici interessati, di diplomi originali contraffatti, per un totale al momento di 13 di istituto magistrale e 22 di specializzazione per l’insegnamento di sostegno.

Conseguentemente all’attività dei carabinieri, alcuni dirigenti scolastici hanno adottato provvedimenti di sospensione nei confronti di insegnanti regolarmente assunti sulla base di titoli risultati falsi.

“Le risultanze dell’indagine – spiega il procuratore della Repubblica di Cosenza, Mario Spagnuolo – hanno portato alla luce una situazione di indubbia gravità ove si consideri che fino ad oggi gli indagati hanno svolto attività di insegnamento in assenza dei titoli necessari, dei requisiti richiesti e della formazione adeguata”.

L’attività d’indagine, non si ferma quì ma continua su tutto il territorio nazionale per scoprire altri furbetti saliti in cattedra senza averne titoli.