Distruggono argini fiume Esaro coi cingolati, denunciati

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

Distruggono argini fiume Esaro coi cingolati, denunciati

I militari di Malvito, unitamente ai colleghi carabinieri-forestali di Fagnano Castello, al termine di una articolata attività info investigativa, hanno denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Cosenza per reati in materia ambientale, deturpamento di bellezze naturali e furto aggravato, 4 persone, di cui tre amministratori di tre società operanti nel settore agricolo e movimento terra ed il proprietario di un terreno.

Le indagini, consistite in servizi di osservazione, acquisizione prove documentali, nonché testimonianze, hanno permesso di appurare che nel periodo intercorrente tra maggio 2016 e novembre 2017, i mezzi aziendali intestati alle citate società, hanno deturpato, a ridosso delle località Macchie del comune di Santa Caterina Albanese e località Pauciuri di Malvito, il corso del fiume Esaro, distruggendone gli argini al fine di creare una pista transitabile senza alcun tipo di autorizzazione.

Il continuo passaggio dei mezzi pesanti e cingolati ha causato una modifica sostanziale dell’alveo del fiume esaro sottoposto a vincolo paesaggistico, allo scopo di abbattere i costi di gestione dei lavori agricoli eseguiti dalle aziende indagate, siti tra il comune di Malvito e quello di Santa Caterina Albanese di cui il fiume ne costituisce confine naturale.

Inoltre, i carabinieri, hanno scoperto, che sulla sponda appartenente al comune di Santa Caterina Albanese, dall’ottobre 2017 sono stati eseguiti anche lavori di sbancamento, raccolta, trasporto e commercio degli inerti prelevati dal demanio fluviale, senza alcun tipo di autorizzazione e che venivano depositati con la complicità di un soggetto, già noto alle forze dell’ordine, all’interno di un terreno di sua proprietà.