Parricidio Rossano, l’ingegnere Vitale non risponde a pm. Giallo sul movente

Carlomagno

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Omicidio Rossano, cesare Vitale non risponde a pm A poche ore dall’esecuzione del delitto a Rossano, il trentaseienne ingegnere Cesare Vitale ha affidato l’incarico legale all’avvocato Francesco Nicoletti, noto penalista del foro di Castrovillari.

L’uomo, che non ha opposto alcuna resistenza al momento dell’arresto, è accusato di aver ucciso con due colpi di fucile contro il padre, Giuseppe Vitale detto “Tonino”, conosciuto e stimato Cancelliere del Tribunale di Castrovillari, all’interno della loro abitazione familiare nella giornata di lunedì 25 dicembre durante il pranzo di Natale.

L’indagato, sotto shock e in stato confusionale, non ha risposto alle domande alle quali il Pubblico ministero intendeva sottoporlo in sede di interrogatorio nella notte all’interno dei locali del Commissariato di pubblica sicurezza di Rossano alla presenza del proprio difensore.

Durante tutto il pomeriggio e fino a notte fonda lo stesso pm ha ascoltato a più riprese i familiari nonché alcuni vicini di casa al fine di ricostruire la tragedia familiare verificatasi nel giorno di Natale, ma soprattutto il movente che avrebbe portato Cesare Vitale a uccidere il padre a fucilate. Il magistrato ha disposto inoltre il sequestro delle abitazioni della vittima e del presunto autore del delitto che si trovano nello stesso stabile.

Al momento, a Cesare Vitale è stato notificato un fermo di indiziato di delitto e si attende nelle prossime ore la fissazione dell’udienza per la convalida; l’indagato dovrà comparire dinanzi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari e in quella sede sarà sottoposto a interrogatorio di garanzia.