Rapine con le maschere di Carnevale, arrestati tre giovani di Corigliano

Carlomagno

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Rapine con le maschere di Carnevale, arrestati tre giovani di Corigliano Loris Schiavelli, Pasqualino Veronese e Cristian Filadoro.I Carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro hanno arrestato e tradotto nel carcere di Castrovillari tre giovani ritenuti responsabili a vario titolo di concorso in rapina e furto, reati aggravati commessi nel comprensorio tre anni addietro. Si tratta Loris Schiavelli, di 27 anni, Pasqualino Veronese (27) e Cristian Filadoro (26),

Il provvedimento, emesso dal Gip del Tribunale di Castrovillari su richiesta della locale Procura della Repubblica scaturisce da indagini condotte dai militari di Corigliano a seguito di due rapine in abitazione ed un furto ad un tabacchi commessi con “allarmante spregiudicatezza” fra il dicembre del 2014 e l’ottobre del 2015. La banda agiva travisando il volto con maschere di Carnevale.

Le due rapine in abitazione avvenivano a Corigliano Calabro, la prima in danno di due anziani coniugi, durante la quale i malfattori immobilizzavano le vittime legandole alle sedie con fasce e li depredavano di tutte le collane e i gioielli preziosi presenti in casa, delle fedi nunziali, dei cellulari e finanche dell’autovettura personale per un danno complessivo di svariate migliaia di euro.

furto coriglianoLa seconda rapina era stata eseguita ai danni di un’anziana vedova del posto, che era stata pedinata, sfruttando per l’irruzione il momento in cui si trovava sola in casa. La vittima era stata minacciata più volte con un grosso coltello a serramanico e gli erano stati sottratti da dosso gli orecchini e la collana in oro, le fedi nunziali riportanti la data del matrimonio ed un anello con pietre preziose.

Il furto era stato, invece, consumato in piena notte presso una tabaccheria di un distributore di benzina di San Giorgio Albanese: la banda aveva divelto le serrande e le inferriate ed una volta all’interno del locale aveva fatto razzia di tutti i tabacchi esposti, centinaia di pacchi per un valore stimato di oltre cinquemila euro.

Il quadro indiziario, secondo quanto ricostruito, si fonda su puntuali e completi esiti dell’attività investigativa condotta, corroborata dagli accertamenti biologici e dattiloscopici esperiti dal Ris di Messina.