Botte e insulti alla compagna-madre quindicenne, in carcere

Un 22enne rumeno, secondo quanto ricostruito dalla Squadra mobile di Cosenza avrebbe colpito con ginocchiate alla testa e umiliato la convivente-bambina

Carlomagno

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carcere di cosenzaLa Squadra mobile della Questura di Cosenza ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip presso il Tribunale di Cosenza su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di F.V.S., di 22 anni, cittadino rumeno residente in città, ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia, percosse, ingiuria, soppressione di stato civile e sottrazione di persona incapace, reati posti in essere ai danni della compagna-ragazzina (quindicenne) che alla sua giovane età è anche madre.

Gravi i fatti accertati dalla magistratura e dagli investigatori della Polizia di Stato che hanno determinato il giudice emettere il provvedimento. Il ventiduenne sarebbe il protagonista di una lunga storia di angherie, violenze gratuite, insulti e umiliazioni, culminata anche nella soppressione dello stato civile della figlia neonata e costretto la compagna quindicenne a uno stato di assoluta sofferenza fisica e psichica e di completa soggezione.

La Squadra mobile ha ricostruito i particolari della vicenda, accertando che l’uomo aveva più volte colpito a schiaffi, anche al volto, la vittima, picchiandola alla testa e riempiendola di lividi, in altre occasioni colpendola con ginocchiate e colpi alla nuca, facendole uscire sangue dal naso e dalla bocca.

Sempre secondo quanto ricostruito, il giovane sarebbe arrivato anche a ingiuriarla ripetutamente sputandole addosso, sopprimendo lo stato della figlia neonata minore non registrandola all’anagrafe per poi sottrarla alla madre e alla nonna che avevano la potestà genitoriale della bimba. Inoltre la vittima aveva cercato rifugio in una casa famiglia per sottrarsi all’indole violenta del compagno il quale poi la costringeva a tornare con sé sotto il ricatto della gestione della neonata.