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Rete Ferroviaria Italiana ha iniziato questa mattina le visite tecniche all’interno della galleria “Santomarco”, dopo aver ricevuto ieri pomeriggio l’autorizzazione da parte dell’Autorità Giudiziaria. Lo fa sapere Rfi sottolineando che la procura apporrà nuovamente i sigilli al termine delle verifiche della società.
“Oltre 40 tecnici di RFI e delle ditte appaltatrici – spiega una nota – sono già al lavoro per procedere a un’approfondita ispezione della galleria, constatando da vicino le condizioni dell’infrastruttura, dopo oltre 100 giorni di inibizione all’accesso e, quindi, di sospensione di qualsiasi attività ferroviaria e manutentiva.
Considerata l’estensione dell’intera galleria (oltre 15 chilometri), sono stati programmati cinque giorni di visite ispettive, durante le quali le squadre tecniche raccoglieranno anche informazioni e dati, anche attraverso strumenti diagnostici, per pianificare al meglio gli interventi necessari al ripristino della linea.
Un cronoprogramma dettagliato dei lavori sarà comunicato al più presto. Per la riattivazione della linea, dopo la fine degli interventi, bisognerà comunque attendere il dissequestro definitivo da parte dell’Autorità giudiziaria che, secondo quanto comunicato, apporrà nuovamente i sigilli al termine dei lavori.
La conferma del nuovo sequestro è stata confermata dallo stesso amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana Maurizio Gentile rispondendo oggi al presidente della Regione Mario Oliverio che aveva sollecitato interventi.
“Sono assolutamente consapevole dei gravi disagi – spiega Gentile – che il perdurare dell’indisponibilità di questo importante collegamento sta generando sulla collettività e sull’economia locale. La prego di credere che abbiamo fin da subito attivato tutte le iniziative possibili ma, evidentemente, le necessità investigative della Procura di Paola hanno avuto preminenza sulla possibilità di una rapida riattivazione. Ieri abbiamo ricevuto un decreto di “sequestro preventivo”, con l’autorizzazione ad accedere per provvedere ai lavori di ripristino, al termine dei quali è prevista una nuova apposizione di sigilli, che mi auguro sia solo una formalità procedurale propedeutica al dissequestro definitivo”, ha concluso l’Ad di Rfi.