Omicidio Bergamini, indagato il poliziotto marito della Internò

Luciano Conte, marito della principale indagata, sarebbe coinvolto soltanto per favoreggiamento personale. All'uomo sequestrati telefoni e Pc

Carlomagno

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Denis Bergamini
Denis Bergamini

Svolta clamorosa nell’inchiesta dell’omicidio di Denis Bergamini, il calciatore morto in circostanze misteriose 29 anni fa. La Procura di Castrovillari guidata da Eugenio Facciolla, avrebbe iscritto nel registro degli indagati una terza persona. Si tratta di Luciano Conte, poliziotto e marito di Isabella Internò, ex fidanzata del calciatore del Cosenza, già indagata per omicidio insieme a Raffaele Pisano, l’autista del camion sotto il quale, il 18 novembre 1989, sulla statale 106 a Roseto Capo Spulico, venne fatto trovare il cadavere del calciatore.

Secondo i nuovi elementi in mano alla procura è emerso che Bergamini sarebbe stato ucciso per soffocamento e poi disteso sull’asfalto, già senza vita. Già dalle prime risultanze di una perizia, emerse che sul corpo del calciatore non c’erano segni di trascinamento, elemento che ha alimentato negli anni più di un sospetto sull’ipotesi sostenuta dalla Internò che al tempo ripeteva che il suo ex ragazzo si era suicidato lanciandosi sotto il camion condotto da Pisano.

La prima inchiesta sulla morte di Bergamini venne archiviata come suicidio. Una seconda inchiesta, risalente al 2011, era stata poi riarchiviata nel 2015. Nel 2017, il nuovo Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Eugenio Facciolla, ha aperto una nuova inchiesta, su richiesta dei familiari del calciatore ferrarese, nella quale sono indagati per omicidio volontario Isabella Internò e l’autista del camion, Raffaele Pisano. A loro si è aggiunto adesso Luciano Conte, che sarebbe indagato soltanto per favoreggiamento personale.

La Procura vuole fare luce, in particolare, su una telefonata intercettata tra Isabella Internò e il marito Luciano Conte nel corso della quale i due parlavano dell’interrogatorio al quale la ex fidanzata di Bergamini doveva essere sottoposta. All’indagato sarebbero stati sequestrati, già prima di Pasqua, telefonino e computer. Il procuratore capo Facciolla avrebbe incaricato un esperto informatico, quale consulente tecnico d’ufficio, di analizzare i dati informatici dei telefoni cellulari del pc.