Sorpresi a tagliare legna nel Parco della Sila, denunciati

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

furto legnaTre persone sono state denunciate per furto di legna nel Parco della Sila dai militari della stazione Parco di Cotronei a conclusione di una attività d’indagine volta al contrasto di tale fenomeno. Una di queste persone si è resa responsabile del furto di materiale legnoso, circa 22 quintali, proveniente da 2 alberi di faggio abbattuti da ignoti nei mesi precedenti in località “Santa Barbara” nel comune di Petilia Policastro in zona 2 del Parco Nazionale della Sila, in terreni di proprietà della Regione Calabria.

L’uomo è stato identificato mediante l’ausilio di apparecchiature video e fotografiche precedentemente posizionate sul luogo mentre depezzava la legna con una motosega e la caricava su un fuoristrada. Stessa modalità anche in località “Pasqualone” dello stesso comune, questa ricadente in “zona 1” del Parco della Sila, di proprietà del comune di Petilia Policastro. Anche in questo caso un albero di faggio era stato precedentemente abbattuto da ignoti ed era giacente sul letto di caduta.

Le due persone sono state riprese ed individuati mediante l’ausilio di apparecchiature elettroniche video e fotografiche mentre deprezzavano e caricavano su un fuoristrada la legna, circa 11 quintali. Le tre persone, già note alle Forze di Polizia, sono state denunciate per furto aggravato di legname di proprietà pubblica e introduzione di mezzi di distruzione dei cicli biogeochimici all’interno dell’area protetta del Parco nazionale della Sila.