Occupato l’ex hotel Jolly, Prendocasa: “A Riace solidarietà, noi invece per strada”

Il comitato ha preso simbolicamente possesso dell'immobile che dovrebbe essere abbattuto: "La doppia morale del PD, che solidarizza con Lucano ma poi ci dimentica"

Carlomagno

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L'ex hotel Jolly di Cosenza occupato dal comitato Prendocasa.
Alcuni componenti del comitato “Prendocasa” di Cosenza hanno occupato lo stabile dell’ex Hotel Jolly. L’azione ha vissuto attimi concitati durante i quali una guardia giurata è stata anche spintonata. Il vigilante è stato portato in ospedale, ma non ha riportato ferite.

“Si tratta di un’occupazione simbolica – affermano gli esponenti del comitato – per focalizzare l’attenzione sulla necessità di offrire una risposta strutturale all’emergenza abitativa del territorio”.

Gli occupanti chiedono la convocazione, da parte del Comune di Cosenza e della Regione, di un tavolo di discussione. “La voce di chi vive, ogni giorno sulla propria pelle, il disagio sociale – aggiungono gli esponenti del comitato – non può rimanere inascoltata”.

“Intesa su metro, ovovia, parco del benessere, ma nessuna risposta strutturale all’emergenza abitativa che attanaglia il nostro territorio. Siamo alla vigilia di due coatte operazioni di polizia – si legge in una nota – che metteranno per strada oltre 100 persone, riconsegnando al degrado e all’abbandono l’Hotel Centrale e lo stabile di Via Savoia.

“Il prefetto Galeone, – spiegano i “Prendocasa” – su spinta della Procura di Cosenza e del Ministro dell’Interno, ha ordinato senza remore gli sgomberi. La giunta Oliverio dopo i “rassicuranti” annunci di giugno, si è trincerata dietro il silenzio. Mascherpa, commissario dell’Aterp, ritiri la denuncia, presentata all’indomani dell’occupazione di Via Savoia, atto che servirebbe a scongiurare lo sgombero, e si renda disponibile al confronto”.

“Se ciò non dovesse accadere, il PD confermerebbe di esercitare una “doppia morale”: a Riace solidarietà a parole, per Mimmo Lucano, mentre, a Cosenza, nei fatti, uomini, donne e bambini per strada”, scrivono dal comitato Prendocasa. Alcuni manifestanti sono saliti sul tetto della struttura, in via di smantellamento e senza più porte e finestre. Sul posto ci sono state le forze dell’ordine.

L’ex Jolly, già sede dell’Aterp, secondo i progetti del comune di Cosenza dovrebbe essere abbattuto per far posto al museo di Alarico. Una sentenza del Tar ha però bloccato tutto in un corto circuito tra enti regioni, comune e Aperp sulla proprietà dell’immobile.

Il comitato “Prendocasa” nei mesi scorsi avevano occupato anche l’Hotel Centrale in via Macallè, sempre a Cosenza, struttura privata al momento chiusa al centro di una disputa giudiziaria.