Parricidio Rossano, processo Manzi alle battute finali

Carlomagno

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tribunale aula togaGiunge alle battute finali dinanzi alla Corte di Assise di Cosenza (presidente Lucente, a latere De Vuono) il processo per omicidio volontario commesso ai danni del proprio genitore che vede imputato il 27enne rossanese Alessandro Manzi, difeso dall’avvocato Ettore Zagarese. L’omicidio a metà novembre 2017 quando il giovane imbracciò un fucile e ammazzò il padre Mario Manzi, di 50 anni.

Nel corso del dibattimento, sono stati ascoltati alcuni familiari dell’imputato nonché R.F., presidente di una nota associazione di volontariato di Rossano molto attiva nel sociale e nell’aiuto alle famiglie bisognose, e D. S. A., docente scolastico. I testi sono stati sottoposti ad una serie di domande da parte dell’avvocato Zagarese e del Pubblico ministero Manera.

I testimoni avrebbero tutti confermato sia la “condotta protettiva” del giovane, spesa in favore della propria famiglia che tentava di preservare dalle continue vessazioni alle quali il genitore l’avrebbe sottoposta, sia il desiderio di Alessandro Manzi di potersi affrancare dall’ambito familiare.

È stata infine acquisita la relazione della consulente dell’imputato Figoli, che ha tracciato un profilo del giovane e le ragioni che lo avrebbero portato ad un gesto estremo, al quale sarebbe stato indotto dal perdurare di una condotta “abusante” del genitore ai danni suoi e dei familiari.

Per la prossima udienza saranno raccolte le conclusioni della pubblica accusa e del difensore, dopo le quali il collegio giudicante si ritirerà in camera di consiglio per la sentenza.