Acqua a Cosenza, Incarnato al vetriolo contro Occhiuto: “Incapace e imbonitore”

Carlomagno

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Acqua, Incarnato Sorical : Qualcuno fa come gli struzzi
Luigi Incarnato

È di nuovo scontro tra la Sorical e il comune di Cosenza, con quest’ultimo, guidato dal sindaco Mario Occhiuto che accusa la società regionale di essere artefice della crisi idrica in città.

Il commissario della Sorical Luigi Incarnato, ribalta la “teoria occhiutiata” della riduzione della portata idrica e definisce Occhiuto “incapace e imbonitore”, ricordando che l’ente ha debiti con Sorical per circa otto milioni di euro.

Scrive Incarnato: “Il sindaco di Cosenza, da abile imbonitore, continua a gridare al complotto nel maldestro tentativo di camuffare una realtà meno macchinosa: la sua incapacità nel gestire la risorsa idrica. Infatti -spiega il commissario – accusa persino Sorical di manovre riduttive dell’acqua finalizzate ad indebolire la sua azione politica, tale dichiarazione è falsa e diffamante.

“La Sorical – prosegue Incarnato – non può essere trascinata in accuse, frutto di manie persecutive. La gestione della rete idrica della città, occorre ribadire ancora una volta, non compete né alla Regione né alla Sorical ma è di esclusiva responsabilità del Comune. Sorical, infatti, distribuisce a Cosenza l’acqua potabile proveniente dagli acquedotti regionali in una quantità mediamente superiori ai 300 litri al secondo, a questi si aggiungono gli apporti degli acquedotti comunali che, con una rete idrica efficiente, basterebbero da soli a soddisfare tutti i cittadini”.

“Ai serbatoi della Città affluisce una quantità di acqua potabile tale da ricoprire il fabbisogno di una popolazione di 130mila abitanti, ovvero quasi il doppio di quella residente, questo accade anche nei periodi di scarsità delle sorgenti (settembre-dicembre)”.

“Da anni, però, una parte della città continua ad avere un servizio ad intermittenza per evidenti limiti strutturali e per limiti nella gestione della rete idrica cittadina.
Sul fronte finanziario, invece, il Comune -nonostante incassi i soldi dai cittadini- continua a rendersi gravemente inadempiente. Da oltre tre anni non paga le forniture a Sorical ed il debito fino ad oggi accumulato è di circa 8 milioni di euro, ciò ha costretto la società ad adire le vie giudiziarie per il recupero del credito.
Nel 2014, il Comune di Cosenza doveva a Sorical 17,2 milioni di euro e, attraverso un accordo transattivo, ha goduto di un abbuono e di una falcidia di 5 milioni di euro”, sottolinea il capo della Sorical.

“Di fronte all’inerzia del Comune, la Regione Calabria ha attivato un investimento di 7 milioni di euro per mettere ordine della rete distributiva attraverso la sostituzione dei tratti ammalorati, il riequilibrio delle pressioni in rete e la distrettualizzazione. Tale progetto è in corso di realizzazione”.

“A fronte di tutto ciò, e nonostante Sorical non abbia mai operato riduzioni coattive, e abbia sempre collaborato al fine di ridurre i problemi di distribuzione mettendo a disposizione risorse tecniche proprie, il sindaco continua a nascondere le proprie responsabilità alimentando polveroni mediatici. Agendo in tal modo è lo stesso Occhiuto a mettere in campo un’azione criminale contro Sorical e Regione”.

“Non è accettabile, infatti, che una pubblica amministrazione avvalori una prassi di inadempienza che mette a rischio economico i propri fornitori.
Infine, se il sindaco prende atto delle criticità amministrative eviterà di far incorrere il Comune nel rischio di avere, nel giro di qualche anno, un buco di bilancio colossale con conseguente ricaduta sulle casse del Comune e le tasche dei cittadini”, conclude Incarnato.