Cassano, sgominata rete dedita a spaccio ed estorsioni: Diciassette arresti

Carlomagno

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operazione last minute Nella mattinata, nei Comuni di Cassano all’Ionio, Altomonte, Rossano, Roggiano Gravina e Monza, Carabinieri del comando provinciale di Cosenza, unitamente ad unità dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria e del 14° Battaglione “Calabria”, hanno eseguito 17 misure di custodia cautelare (di cui 10 in carcere e 7 agli arresti domiciliari), emesse dal giudice presso il Tribunale di Castrovillari, nei confronti di altrettanti indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di “spaccio di sostanze stupefacenti” e “tentata estorsione”. L’operazione è stata denominata “Last minute”.

In carcere sono finiti Leonardo Abbruzzese, Giovanni Arturo, Francesco Orsino, Rocco Milito, Francesco D’Amati, Nicola Damiano Marotta, Pietro Milito, Leonardo Jonni Bevilacqua, Giovanni Spataro. Ai domiciliari: Adamo Sabato, Andrea Siciliano, Antonio Milito, Gianluca Misuraca, Oscar Sulla, Matteo Zaccaro, Pietro Milito.

Le indagini, condotte dai militari della Compagnia di Castrovillari e coordinate dal Procuratore della Repubblica, Eugenio Facciolla, e dal sostituto, Antonino Iannotta, scaturiscono da un’attività info-investigativa tesa a far luce su una serie di furti di mezzi agricoli riscontrati nella Sibaritide.

Gli approfondimenti hanno da subito consentito di individuare un’officina meccanica, sita nel territorio di Spezzano Albanese, ove presumibilmente i mezzi trafugati venivano trasportati e custoditi per essere successivamente ricollocati.

In particolare, i Carabinieri hanno ricostruito un chiaro tentativo di estorsione (cosiddetto “cavallo di ritorno”) da parte di tre degli indagati – ritenuti intranei alla cosca degli “Abbruzzese-Zingari”, operante in Cassano all’Ionio e nei centri limitrofi -ai danni di un imprenditore di Spezzano Albanese, titolare di una ditta di autotrasporti, al quale il 12 aprile 2017 erano stati asportati alcuni mezzi agricoli, poi occultati nell’area di pertinenza dell’officina in argomento.

Nel corso della trattativa finalizzata alla definizione della somma di denaro da corrispondere per ritornare in possesso dei mezzi, è emersa la capacità intimidatoria degli indagati, i quali, forti della posizione ricoperta nei contesti criminali della Sibaritide, potevano contare sull’atteggiamento reticente da parte della vittima, che si limitava a formalizzare soltanto la denuncia di furto dei mezzi in questione.

L’attività investigativa ha inoltre permesso di accertare la presenza di tre diverse fiorenti piazze di spaccio ricadenti nel comune di Cassano all’Ionio. Più in dettaglio, le captazioni, integrate dal posizionamento di telecamere nelle aree di interesse, hanno evidenziato l’operatività di tre ramificati gruppi di soggetti dediti al traffico di sostanze stupefacenti del tipo eroina, cocaina e hashish.

Durante le operazioni di monitoraggio, i Carabinieri hanno eseguito oltre 50 riscontri, cristallizzando le condotte delittuose degli indagati in ordine a 283 episodi di spaccio a complessivi 45 assuntori – molti dei quali fidelizzati – oggetto di segnalazione alla Prefettura di Cosenza.

Nello sviluppo dell’indagine, erano già state arrestate in flagranza di reato sette persone, ulteriori tre erano state denunciate in stato di libertà, procedendo al sequestro di complessivi 80 grammi di eroina, 10 grammi di cocaina, 114 grammi di hashish, 3 pastiglie di suboxone e 3 boccette di metadone da 150 mg cadauno.

“L’operazione odierna – spiegano gli investigatori – conferma in modo tangibile il costante impegno dell’Arma dei Carabinieri e della Procura della Repubblica di Castrovillari per riaffermare quotidianamente la presenza dello Stato e ripristinare la legalità in un territorio, quale quello della Sibaritide, ove vige una pervicace e diffusa subcultura criminale”.