Tre anni fa rapinò una vecchietta in casa, incastrato dal DNA

Svolta nelle indagini su una rapina compiuta nel 2016 a Spezzano Albanese. Il bandito spinse la donna facendola cadere a terra per rubarle delle catenine d'oro.

Carlomagno

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arresto carabinieriI carabinieri del Nucleo operativo del comando Compagnia di San Marco Argentano e della stazione di Spezzano Albanese hanno arrestato e posto ai domiciliari un ventottenne del luogo, di cui sono state diffuse solo le iniziali, E.G., già noto alle forze dell’ordine, con l’accusa di essere l’autore della rapina pluriaggravata in abitazione consumata circa tre anni fa ai danni di un’anziana donna di Spezzano Albanese.

La misura restrittiva è stata emessa dal giudice del tribunale di Castrovillari, su richiesta della locale Procura della Repubblica. Le indagini, coordinate dal procuratore capo della repubblica di Castrovillari Eugenio Facciolla, e dal pm Valentina Draetta, furono avviate nel maggio del 2016, allorquando di notte, la vittima fortemente scossa per quanto le era appena accaduto, chiedeva aiuto ai carabinieri, che intervenivano sul posto ed iniziavano a raccogliere tutti gli elementi utili per le indagini.

La donna raccontava di essere stata svegliata da forti rumori provenienti dal piano inferiore della propria abitazione e, alzatasi dal letto, s’imbatteva in una persona di giovane età dal volto coperto da una maschera, dall’accento locale, di cui forniva una dettagliata descrizione, che puntadole un oggetto molto simile ad una pistola, le intimava di consegnargli denaro ed oggetti di valore, cosicché, dopo averla spintonata e facendola cadere sul pavimento, le sottraeva due catenine d’oro per poi darsi alla fuga.

In questa fase però il malvivente, non riuscendo ad uscire dalla porta d’ingresso, perché chiusa a chiave, decideva di sfondare una persiana in plastica di una finestra posta al piano terra, da cui poi effettivamente scappava attraverso il varco appositamente creato.

Dal sopralluogo eseguito dai carabinieri, è stato possibile rinvenire diverse tracce biologiche lasciate dall’autore del fatto, nonché la maschera abbandonata dal bandito. Nella circostanza, poteva essere anche verificato che il soggetto in questione era penetrato nell’abitazione, ove l’anziana signora viveva da sola, attraverso una finestrella posta in alto a margine del soffitto e da cui poi non sarebbe potuto più uscire, data la sua particolare altezza dal pavimento e la bassa statura dell’interessato per come indicato dalla vittima.

Dalle tracce raccolte – successivamente inviate al RIS di Messina- veniva estrapolato il DNA che, messo a confronto con altro materiale, andava ad individuare unicamente l’attuale indagato. Il soggetto, rintracciato dai carabinieri per le vie del paese è stato, dopo le formalità di rito, ristretto agli arresti domiciliari per il reato di rapina pluriaggravata.