Ai Lettori
Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.
Avrebbe costretto la figlia tredicenne della convivente a subire ripetuti abusi sessuali; violenze andate avanti fin quando la ragazzina, stanca di subìre, ne ha parlato con la madre che si è così rivolta alla Polizia denunciando tutto.
Così dopo indagini, la Squadra mobile di Cosenza ha arrestato il presunto pedofilo, un pensionato cosentino di 68 anni, di cui sono state diffuse solo le iniziali, A.D.E., in esecuzione di un’ordinanza in carcere emessa dal giudice del tribunale bruzio su richiesta della Procura della Repubblica di Cosenza diretta dal procuratore Mario Spagnuolo. Le accuse sono pesantissime: violenza sessuale continuata nei confronti di una minorenne.
La misura cautelare trae origine dalla denuncia sporta in Questura nei giorni scorsi da una donna la quale aveva segnalato che la figlia tredicenne le aveva confidato di subire da tempo molestie e violenze sessuali da parte del compagno.
In particolare, le indagini condotte dal personale della Squadra mobile avrebbero accertato che l’uomo, per un arco temporale di quasi due anni, aveva ripetutamente costretto la ragazzina, fin da quando questa aveva 11 anni, dietro percosse e ripetute minacce, a subire atti sessuali di vario genere, generando nella ragazzina uno stato di assoluta soggiogazione.
Il presunto autore, inoltre, dopo che la sua convivente era venuta a conoscenza delle presunte violenze sessuali nei confronti della figlia minore e aveva perciò deciso di allontanarsida lui, avrebbe posto in essere una serie di reiterate minacce di morte anche nei confronti della madre finalizzate ad atterrire lei e la figlia al fine di impedire che potessero sporgere denuncia presso le autorità.
Ciò malgrado la donna, in questo rassicurata da dalla professionalità degli uomini della Terza sezione “reati contro i minori” della Squadra Mobile, ha deciso di denunciare l’accaduto in Questura. L’uomo, dopo le formalità di rito è stato associato presso il carcere Sergio Cosmai di Viale Mancini.