Scoperto sito con rifiuti speciali pericolosi, sequestrato. Una denuncia

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

I Carabinieri Forestale di Rossano hanno sequestrato un’area di 1100 metri in località “Destro”, nel comune di Longobucco. Durante il loro intervento i militari hanno accertato la realizzazione abusiva di un sito di trattamento rifiuti speciali pericolosi e non provenienti in gran parte dal recupero e smontaggio di veicoli finalizzato alla vendita di parti meccaniche e di carrozzeria.

Attività questa risultata non autorizzata e priva delle caratteristiche previste dalla normativa ambientale di settore. I militari dopo aver notato all’interno dell’area, recintata chiusa da un cancello, la presenza di numerosi rifiuti di varia natura e tipologia hanno effettuato i controlli del caso che hanno accertato l’attività illecita svolta da un uomo del luogo in un terreno soggetto a vincolo paesaggistico.

Inoltre al suo interno era stata realizzata una tettoia funzionale a tale attività attrezzata di bancone e di tutte le strumentazioni utili e funzionali per una vera e propria officina. Si è pertanto proceduto al sequestro dell’area con al suo interno i rifiuti depositati sul terreno sprovvisto di impermeabilizzazione e alla denuncia di un uomo del luogo che dovrà rispondere dei reati di  “attività di gestione non autorizzata di rifiuti”, “attività di gestione di veicoli fuori uso e dei rifiuti costituiti dei relativi componenti e materiali” e “attività svolta in area sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale”.