Rapina stile Arancia meccanica in una casa di Corigliano, presa banda

Brutale irruzione nell'abitazione di due fratelli. In tre li hanno minacciati con una pistola per farsi dare 800 euro. Una delle vittime li ha però fotografati. I carabinieri li hanno rintracciati a Villa

Carlomagno

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Rapina stile Arancia meccanica in una casa di Corigliano, presa banda

Tre uomini, due romeni ed un rossanese, sono stati arrestati dai Carabinieri di Corigliano Calabro con l’accusa di rapina aggravata in concorso e detenzione di arma comune da sparo.

Il fatto è accaduto la sera dell’8 Maggio scorso quando tre uomini sono piombati all’interno di un’abitazione del centro dello scalo coriglianese e dietro la costante minaccia di una pistola hanno costretto fratello e sorella a racimolare tutti i contanti detenuti e versarli nelle loro mani. Minuti di panico quelli vissuti dalle vittime, che riuscivano a raccogliere circa 800 euro da scambiare per la propria incolumità.  Quindi la fuga dei tre uomini a bordo di una Ford Focus station wagon con targa straniera.

La prontezza di una delle vittime le ha permesso di fotografare diverse volte i rapinatori durante la fuga e riprendere anche l’autovettura. Immediato l’intervento dei militari dello Scalo alla chiamata di aiuto dei due ragazzi: è iniziata, così, la minuziosa attività investigativa per ricostruire l’accaduto e risalire ai responsabili.

Grazie a diverse immagini acquisite si è riusciti ad individuare i volti dei responsabili, quindi ricorrendo alle banche dati in uso alle forze di polizia, a ottenere anche le generalità complete dei rapinatori. E’ stato accertato che due dei responsabili erano romeni domiciliati presso la marina di Corigliano, Schiavonea, mentre il terzo uomo era un rossanese che risiedeva presso le case popolari dello scalo di Rossano.

I militari sono risaliti anche ai cellulari dei rapinatori, il cui tracciamento, richiesto d’urgenza alla procura, ha permesso di appurare, in poco tempo, come i due romeni della banda stessero fuggendo dall’area coriglianese verso Reggio Calabria. Uno dei due giovani dell’est europeo aveva abitato per lungo tempo in provincia di Agrigento, per questo motivo i militari ritenevano che i due fuggitivi stessero per raggiungere l’isola.

Si cercava così di anticiparne le mosse ed avvisati i Carabinieri di Villa San Giovanni, dopo averli costantemente informati sugli spostamenti dei fuggitivi, venivano disposti dei posti di blocco all’imbarco dei traghetti per la Sicilia, al fine di fermare i due rapinatori.

Ma questi arrivati davanti al dispositivo messo in campo, hanno tentato un’ultima disperata fuga, dapprima cercando di speronare i Carabinieri, quindi scappando a piedi per le strade limitrofe.

Alla fine però si sono dovuti arrendere: M.D.M. 27enne romeno con diversi precedenti penali e M.C., 22enne anche lui romeno, sono stati arrestati per resistenza a pubblico ufficiale, oltre al fatto che nei confronti del 27enne pendeva anche un ordine di cattura da parte dell’autorità giudiziaria di Agrigento.

Inoltre, i Carabinieri, d’intesa con la Procura della Repubblica di Castrovillari, sulla base dei gravi indizi di colpevolezza raccolti e dell’evidente pericolo di fuga procedevano a notificare ai due, ormai ristretti presso il carcere di Reggio Calabria per gli altri reati, i provvedimenti di fermo d’indiziato di delitto per concorso in rapina a mano armata.

I militari hanno poi chiuso il cerchio dei rapinatori, rintracciando l’italiano, S.A., 42enne di Rossano con diversi precedenti penali, che si era barricato in casa presso le palazzine popolari di Via Gran Sasso.

Anche nei suoi confronti è scattata l’esecuzione del fermo d’indiziato di delitto, così dopo averlo bloccato, è stato tradotto nel carcere di Castrovillari a disposizione dei magistrati.