Domani Salvini a Cosenza, Questura nega piazza a contestatori

Per motivi di ordine pubblico e sicurezza. I manifestanti possono comunicare un altro luogo che non sia piazza dei Valdesi, Piazza 11 Settembre, Piazza dei Bruzi e Via Montesanto

Carlomagno

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La Questura di Cosenza ha negato l’autorizzazione alla manifestazione di dissenso che era stata organizzata per domani nei confronti di Matteo Salvini in occasione della visita in città del leader della Lega.

La manifestazione contro Salvini, preavvisata ma negata per motivi di ordine e pubblica sicurezza, era stata organizzata in Piazza dei Valdesi, vicinissima al teatro Morelli, dove martedì alle 18.30 è in programma il comizio dell’ex vicepremier.

“I promotori della manifestazione – dicono le autorità – sono invitati a comunicare alla Questura il luogo ove svolgere una manifestazione in forma statica che non interessi in alcun modo Piazza dei Valdesi, Piazza XI Settembre e vie adiacenti, Piazza dei Bruzi, Via Montesanto e i siti interessati dall’altra manifestazione politica precedentemente autorizzata”.

Da giorni in città sono apparsi manifesti contro la visita dell’ex ministro dell’Interno. Domenica in piazza 11 Settembre alcune attivisti dei centri sociali si sono avvicinati al banchetto della Lega strappando un manifesto del gazebo dove era organizzata una raccolta di firme che il Carroccio ha avviato in tutta Italia.

Secondo quanto reso noto attraverso i social, i promotori della manifestazione “Stutamu Salvini” (“Spegniamo Salvini”) si raduneranno comunque in piazza dei Bruzi alle ore 17 “per un corteo – é scritto in una nota – colorato, pacifico e determinato”.

“La risposta del questore Petrocca alla mobilitazione di migliaia di cosentini – afferma il centro sociale Rialzo in un post su facebook – è un immotivato e provocatorio diniego. Questo prevede la democrazia, a cui fintamente si appellano le istituzioni di questa città? Prefetto e Questore stanno costruendo una vergognosa e blindata passerella, in vista delle prossime regionali, per il sindaco Mario Occhiuto e Matteo Salvini. Non possiamo accettare tutto ciò. Con ancor maggiore determinazione rivendichiamo la libertà di manifestare”.