Cosenza dedica una strada a Don Francesco Mottola

Una traversa al sacerdote di Tropea (che presto sarà Beato), è stata intitolata vicino due chiese tra Serra Spiga e via De Rada

Carlomagno

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Una nuova strada di Cosenza è stata intitolata questa mattina dall’Amministrazione comunale a Don Francesco Mottola, che tra qualche mese sarà beatificato. Un luogo scelto non a caso e che, come ha tenuto ad evidenziare durante la cerimonia monsignor Francesco Nolé, arcivescovo della diocesi Cosenza-Bisignano, “rimanda al significato di unire”, considerando che in linea d’aria si trova al centro fra due chiese periferiche, quella di San Giuseppe a Serra Spiga, retta da don Emanuele Mastrilli, e la parrocchia di San Giovanni Battista in via De Rada (con la sua grande croce a campeggiare sull’ingresso autostradale di Cosenza Sud), guidata da don Pier Maria Del Vecchio.

“Don Francesco Mottola – spiega una nota dell’amministrazione di Cosenza – è il santo sacerdote che ha unito contemplazione e carità dedicando la propria vita agli emarginati, agli ultimi, alle donne e agli uomini che la società ghettizzava e che il sacerdote di Tropea chiamava “i nuju du mundu”.

Il postulatore della Causa che culminerà, indicativamente nel prossimo mese di maggio, con la celebrazione di beatificazione in Vaticano, è don Enzo Gabrieli, che sta seguendo l’inchiesta diocesana dal 2011 e che, questa mattina, era presente alla scopertura della targa insieme a diversi parroci del territorio.

Don Francesco Mottola nel 2010 ha compiuto un miracolo che è stato riconosciuto e che ha consentito che l’inchiesta diocesana passasse alla fase romana della Congregazione delle Cause dei Santi dove il miracolo è stato vagliato da una Commissione medica, da una Commissione teologica e da una Commissione di Cardinali e Vescovi che hanno espresso parere favorevole. A questi voti è seguita l’autorizzazione di Papa Francesco.

Ai sacerdoti delle parrocchie cittadine, in virtù dell’esempio di don Mottola, ha rivolto un pensiero e un ringraziamento il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto: “Siamo grati ai nostri sacerdoti perché ci supportano nel sostenere le fasce più deboli, laddove la nostra attività politico-amministrativa incontra dei limiti. Il nostro impegno rimane comunque sempre rivolto ai cittadini più bisognosi”, ha detto Occhiuto.