Non riesce la spallata del Centrosinistra a Occhiuto. Approvata delibera sul dissesto

Garantito il numero legale. Il documento di bilancio è stato approvato all'unanimità. Scintille in aula. Il primo cittadino: "Debiti ereditati dalle passate gestioni"

Carlomagno

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Il Consiglio comunale di Cosenza ha approvato la pratica del dissesto finanziario all’unanimità (21 presenti più il sindaco). Non è riuscita quindi la “spallata” tentata da Pd e Carlo Guccione al sindaco Mario Occhiuto di far mancare il numero legale, quindi di provocare lo scioglimento anticipato del consiglio.

Al termine dell’assemblea dai toni molto accesi, al quale appunto una parte della minoranza non ha preso parte, l’assise ha approvato la delibera di dissesto che era stata confermata dalle Sezioni riunite della Corte dei Conti.

Sono state necessarie due ore di discussione, intervallate dalla presenza di alcuni cittadini che più volte hanno interrotto il sindaco Occhiuto, nel corso delle sue dichiarazioni, prima che il Consiglio ratificasse la delibera con cui è stato dichiarato il dissesto.

In Consiglio erano presenti venti consiglieri, oltre al presidente del Consiglio Caputo e al primo cittadino. Un numero largamente superiore a quello richiesto. I consiglieri di PD, Grande Cosenza, Psi e Uniti per la città non erano presenti. In una conferenza stampa la minoranza guidata da Carlo Guccione aveva parlato del dissesto come “una pagina buia”, sperando che alcuni consiglieri seguissero la strategia di far mancare il numero legale in modo da poter “mandare a casa il sindaco”.

Occhiuto, durante la seduta, ha spiegato che la situazione “debitoria è stata ereditata dal 2011. Non ci siamo mai lamentati, però. Ci siamo messi a lavorare e, nonostante questa ingente massa debitoria, abbiamo raggiunto risultati che mai in questa città erano stati ottenuti. In Calabria e a Cosenza – ha sostenuto ancora Occhiuto – se non si ha coraggio non si risolvono i problemi”.