Corruzione, arrestato il Prefetto di Cosenza Galeone. E’ ai domiciliari

La rappresentante di governo, avrebbe intascato 700 euro provento di un residuo di spese che il Viminale assegna ai prefetti. 500 euro dovevano andare a una donna che ha poi riferito tutto alla Polizia. Le indagini proseguono

Carlomagno

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Il Prefetto di Cosenza Paola Galeone

Il prefetto di Cosenza Paola Galeone, 58 anni, è stata arrestata e posta ai domiciliari con l’accusa di corruzione. Stamane ad eseguire la misura cautelare, emessa dal gip su richiesta della Procura bruzia, la Polizia di Stato, a Taranto, dove la rappresentante di governo si trova dopo essersi messa in aspettativa in seguito al caso scoppiato la vigilia di Capodanno. Il reato contestato è di induzione indebita a dare o promettere utilità.

Il provvedimento scaturisce da una denuncia di una imprenditrice cosentina, Cinzia Falcone, presidente dell’associazione “Animed”, che prima di Natale ha riferito alla Polizia il tentativo di corruzione proposto dalla prefetta, cioè emettere una fattura fittizia per potersi spartire 1.200 euro provento delle disponibilità residue che il Viminale assegna ai prefetti per spese di rappresentanza istituzionale. Il presunto patto prevedeva che alla Galeone spettassero 700 euro, mentre all’imprenditrice 500.

Dopo la denuncia, avvenuta il 23 dicembre, la Squadra mobile della Questura di Cosenza diretta da Fabio Catalano ha proposto un incontro in un bar nel centro cittadino, quello di fronte la prefettura, per cogliere in flagranza di reato lo scambio della “bustarella”. L’incontro avviene il 28 dicembre. I poliziotti hanno video-ripreso tutto, e nel bloccarla all’uscita del locale, gli agenti avrebbero trovato le banconote, preventivamente segnate, nella borsa dell’esponente di governo.

L’arresto in flagranza non è scattato il giorno dello “scambio” pare perché dovevano essere svolti altri accertamenti. Indagini poi concluse dalla Polizia che, coordinata dalla procura, avrebbe poi dimostrato le presunte responsabilità della Galeone.

“La Procura – spiega in una nota il procuratore capo Mario Spagnuolo -, ha disposto una serie di riscontri, operati con prontezza e particolare professionalità dalla Squadra mobile, che hanno positivamente confermato l’ipotesi di accusa. L’indagine prosegue al fine di accertare eventuali ulteriori fatti penalmente rilevanti”.

Chi è Paola Galeone
Cinquantotto anni, Paola Galeone è prefetto di Cosenza dal 23 luglio del 2018. In precedenza aveva svolto le stesse funzioni a Benevento. La Galeone è stata assunta nell’amministrazione civile dell’Interno nel dicembre del 1987 ed assegnata, come prima sede, alla Prefettura di Taranto, dove ha svolto vari ruoli.

L’imprenditrice che l’ha incastrata, Cinzia Falcone, è invece presidente di “Animed”, un’associazione che si occupa di tutela dei diritti delle donne. La donna è anche responsabile di un centro di accoglienza per migranti a Camigliatello Silano.

Da sinistra l’accusatrice Cinzia Falcone e il prefetto Galeone durante la consegna di un attestato

Galeone e Falcone si conoscevano bene da tempo, in quanto l’accusatrice aveva rapporti con la prefettura per via dei suoi impegni imprenditoriali, su tutti la gestione del Centro per migranti di Camigliatello Silano, struttura che collabora con i rappresentanti territoriali del governo per l’accoglienza dei profughi. E’ infatti il ministero dell’Interno che destina, attraverso le prefetture, le somme per la gestione degli immigrati.