Regionali in Calabria, scontro “fratricida” nel M5s tra Aiello e Morra. Il candidato: “Solo livore”

E' faida nei grillini. Da New York il presidente dell'Antimafia attacca il candidato del suo stesso partito: "Doveva essere trasparente sulla parentela col cugino mafioso". Lui replica: "Facile pontificare dagli Usa". Compromesso l'esito dei Cinquestelle, nonostante l'appoggio di Di Maio

Carlomagno

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Da sinistra Nicola Morra e Francesco Aiello

“Non possiamo, soprattutto come Movimento 5 stelle, accettare una candidatura di questo tipo perché sembrerebbe essere un messaggio di un certo tipo”. Lo ha detto il presidente della Commissione antimafia, Nicola Morra, a margine di una visita della commissione negli Stati Uniti dove si trova insieme ad altri parlamentari dell’organismo. Il riferimento è al docente Unical Francesco Aiello, in corsa per la presidenza in Calabria balzato alle cronache nazionali per il cugino mafioso ucciso qualche anno addietro.

Il senatore ha criticato la candidatura di Aiello per il M5s cui appartiene lo stesso Morra. All’interno dei 5stelle è scontro aperto; uno scontro destinato a compromettere in negativo l’esito delle elezioni del 26 gennaio (lo stesso Morra e altri parlamentari calabresi, insieme ad altri attivisti hanno fatto sapere che non voteranno per Aiello).

Secondo il presidente antimafia, Aiello non avrebbe rivelato una parentela con il boss mafioso Luigi Aiello, cugino di primo grado, ucciso cinque anni fa nella faida tra i clan Scalise e Mezzatesta nel comprensorio del Reventino (Catanzaro). Leggi chi era il cugino del candidato.

Aiello, va detto, si è dichiarato distante mille miglia da ciò che era il cugino: “Io insegno e ho da fare solo con docenti e studenti all’Unical”. Per dire che “anche Impastato era figlio e nipote di mafiosi ma non era un mafioso”, aveva sottolineato qualche giorno fa.

“A precisa domanda due volte ripetuta – ha spiegato Morra – Aiello avrebbe risposto di non avere affatto problemi di alcuna natura nell’ambito delle relazioni di parentela. O sei consapevole del fatto di avere un cugino ammazzato a pallettoni nel 2014 in una faida che finora ha causato 6 morti o, se non ne sei consapevole, hai qualche problema con il principio di realtà, direbbe Sigmund Freud. Inoltre se lo sapevi e l’hai omesso scientemente allora c’è un problema di buona o cattiva fede”.

“Io poi – ha aggiunto il presidente dell’Antimafia – sono dell’avviso che soprattutto in alcuni contesti, come quello calabrese, non si possa non tener conto della valenza simbolica di certe scelte. Se noi oggi come Paese omaggiamo magistrati come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rocco Chinnici, tra i defunti, e tributiamo grande venerazione ad altri come Nino di Matteo e Nicola Gratteri, non possiamo accettare, soprattutto come movimento cinque stelle, una candidatura di questo tipo perchè sembrerebbe essere un messaggio di un certo tipo”.

“Nel 2014 per le regionali e nel 2016 per le comunali a Cutro, come Movimento 5 stelle ci siamo confrontati con situazioni analoghe e abbiamo preso decisioni nette, radicali, che però hanno connotato il movimento a livello nazionale come un movimento che non accettava il puzzo del compromesso morale”, ha detto ancora Morra citando Borsellino.

La replica stizzita di Francesco Aiello

«Nicola Morra conferma di voler danneggiare la nostra campagna elettorale. Prova scorrettamente a delegittimarmi a piacere e dunque a tagliare le gambe ai nostri candidati consiglieri». In replica allo stesso senatore lo afferma Francesco Aiello, candidato alla presidenza della Regione Calabria per l’alleanza civica del Movimento 5 Stelle, che osserva: «A questo punto è evidente che il senatore non parla come presidente della commissione Antimafia, ma porta avanti una battaglia personale di cui dovrà spiegare il senso; intanto ai nostri elettori, a chi crede nel nostro progetto e a tutte le persone oneste che ci stanno aiutando».

«Ho già detto – prosegue Aiello – che io non ho nascosto alcunché, non potendo rispondere per le colpe di un mio cugino morto 5 anni fa. “Go” Morra, credi che la Calabria risorga avvantaggiando, come stai facendo, il centrodestra e il centrosinistra? A chi giova? Per me bisogna ascoltare i cittadini calabresi e considerare le storie di impegno personale e il programma con cui ci presentiamo. Se ritieni, tu continua a vedere ombre ovunque, io preferisco guardare il sole».

«Io sono sul territorio – sottolinea Aiello – mentre tu, Morra, pontifichi da New York; io sono in trincea, tu sei scappato dal fronte calabrese e ignori le nostre denunce, i nostri sforzi e i nostri ragionamenti. Tu escluderesti perfino i barbieri, perché maneggiano strumenti da taglio». «Luigi Di Maio – conclude Aiello – sarà a Lamezia Terme il prossimo sabato 18 gennaio, e questo è un segnale chiaro, che conferma il pieno sostegno, nei miei confronti, degli esponenti di governo e dei parlamentari del Movimento 5 Stelle. Sono certo che il livore di Morra nei nostri riguardi non impedirà ai calabresi di comprendere la differenza tra noi e i vecchi partiti. Grazie al cielo, abbiamo entusiasmo alle stelle e argomenti che vanno ben oltre il diffuso narcisismo politico».