Covid-19, mascherine vendute fino al 3000% di ricarico. Sequestri e denunce

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

I Finanzieri del Gruppo di Cosenza hanno individuato 3 commercianti che hanno posto in vendita mascherine di protezione, diventate di difficile reperibilità sul mercato, con rincari di prezzo che andavano dal 500% al 3.000 percento.

Le attività sono state poste in essere anche grazie alle segnalazioni di taluni cittadini cosentini, che si sono rivolti alla Guardia di Finanza per segnalare l’aumento sproporzionato di prezzi dei dispositivi di protezione rispetto ai giorni precedenti. Tali segnalazioni sono state oggetto di una preliminare attività di intelligence nonché di un’attenta analisi di rischio attraverso le numerose banche dati in uso al Corpo.

Il caso più eclatante è quello di un commerciante, specializzato nella vendita di ricambi per autoveicoli, il quale ha appeso sulla porta d’ingresso del proprio punto vendita, sito a Cosenza, un cartello recante la dicitura “sono arrivate le mascherine”.

Le Fiamme Gialle, insospettite dall’insolita modalità di pubblicizzare dei prodotti, sono entrati nel negozio e hanno riscontrato la presenza di un campionario di “mascherine di stoffa”, contenute in bustine comunemente utilizzate per la conservazione degli alimenti da cucina, proposte in vendita come dispositivi di protezione contro la diffusione del COVID-19, a prezzi che andavano dai 10 ai 15 euro.

Nel corso della successiva perquisizione, i Finanzieri hanno individuato, all’interno dell’azienda un laboratorio artigianale nel quale hanno trovato e sequestrato, oltre ad una macchina da cucire professionale, mascherine in tessuto per indumenti palesemente non idonee alla protezione individuale (comunque realizzate in assenza delle autorizzazioni ovvero delle comunicazioni alle Autorità competenti, unitamente a diversi rotoli di stoffe, dalle quali si sarebbero potuti ricavare ulteriori 350 articoli della specie.

In occasione di un altro controllo presso una farmacia di Cosenza, i militari hanno riscontrato la vendita di mascherine modello FFP2 “senza valvola”, conformi alle disposizioni di legge, con un ricarico del 500% rispetto al prezzo d’acquisto.

Dall’analisi della documentazione disponibile si rilevava che l’esercente, agli inizi del mese di marzo, aveva acquistato da un fornitore 100 mascherine, al prezzo di circa 2 euro l’una e le proponeva in vendita ai clienti finali al prezzo di 15 euro. Nell’immediatezza, i militari hanno sequestrato anche le rimanenze dei dispositivi di protezione.

Nell’ambito dello stesso intervento, i Finanzieri hanno esteso i controlli ad una ferramenta, anch’essa di Cosenza, che risultava aver venduto alla farmacia altre tipologie di mascherine, praticando, a seconda del prodotto, ricarichi di prezzo dal 300% al 600%. I 3 titolari degli esercizi commerciali sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Cosenza, a vario titolo, per i reati di manovre speculative su merci e di frode in commercio, ed è scattato il sequestro dei dispositivi di protezione che immettevano sul mercato.