Al via i lavori per la realizzazione del 3° Megalotto della statale 106

Si tratta del più grande cantiere viario d’Italia con oltre 1.500 persone e 1,3 miliardi di investimento. Un tracciato moderno di circa 38 km tra Sibari e Roseto Capo Spulico per un collegamento veloce tra l’Autostrada del Mediterraneo e il versante jonico

Carlomagno

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FRANCAVILLA MARITTIMA (COSENZA) – E’ stata posata la prima pietra del 3° Megalotto della statale Jonica 106, tra Sibari e Roseto Capo Spulico. All’inaugurazione del cantiere erano presenti fra gli altri, il ministro delle Infrastrutture e trasporti Paola De Micheli, la presidente della Regione Calabria Jole Santelli, l’amministratore delegato di Anas Massimo Simonini e l’Amministratore Delegato Webuild Pietro Salini.

L’opera, del valore di circa 980 milioni di euro, commissionata da Anas nell’ambito di un investimento complessivo di circa 1,3 miliardi, sarà realizzata dal gruppo Webuild in corso di consolidamento nell’ambito di Progetto Italia, l’operazione industriale promossa da Salini Impregilo per il rafforzamento ed il rilancio del settore delle infrastrutture nel Paese. E’ prevista la creazione di 1.500 nuovi posti di lavoro, tra diretti e indiretti.

La nuova opera – si legge in una nota dell’Anas -, che sarà eseguita dal Consorzio Sjrio, composto da Astaldi (60%) e Salini Impregilo (40%) che costituiscono il Gruppo Webuild in corso di consolidamento, rappresenta un traguardo di fondamentale importanza per il miglioramento del settore dei trasporti della Calabria e della relativa infrastruttura, oltre ad avere importanti ricadute economiche con un investimento di 1,3 miliardi e sull’occupazione con l’impiego a regime di oltre 1500 persone, compreso l’indotto. Con un’estensione pari a 38 km su due carreggiate separate, costituisce l’anello mancante per il raggiungimento di un sistema integrato tra il corridoio Adriatico-Jonico-Tirrenico, poiché, una volta ultimata, consentirà di collegare velocemente l’Autostrada del Mediterraneo attraverso la statale 534 ‘di Cammarata e degli Stombi’ fino a Roseto Capo Spulico, favorendo nel contempo aree urbane come quella di Corigliano Calabro – Rossano, eccellente polo di attrazione per le peculiarità economiche, sociali, storiche ed archeologiche. Infatti la nuova opera comprende anche interventi rivolti alla conservazione e valorizzazione delle testimonianze archeologiche dell’area di Sibari, oltre a opere connesse e interventi compensativi ambientali, sociali e territoriali.

Il nuovo tracciato attraverserà nei primi 18 km i comuni di Cassano allo Jonio, Francavilla Marittima, Cerchiara di Calabria, Villapiana, nel secondo tratto i territori comunali di Trebisacce, Albidona, Amendolara e Roseto Capo Spulico. Il progetto prevede la realizzazione di 4 svincoli: Sibari, Cerchiara di Calabria – Francavilla, Trebisacce, Roseto Capo Spulico; 3 gallerie naturali per una lunghezza complessiva di 5 km; 11 gallerie artificiali per 6 km; 15 tra ponti e viadotti per una lunghezza complessiva di 6 km. Il completamento dell’opera è stimato nell’agosto 2026.

“Prosegue l’impegno di Anas in Calabria – ha dichiarato l’Ad di Anas, Massimo Simonini – che nella regione investe complessivamente 3 miliardi 840 milioni. Anas non si è mai fermata, anzi ha contribuito, con il suo presidio sulla rete stradale e autostradale, a garantire la movimentazione delle merci lungo tutta la Penisola, in un momento di emergenza. Oggi apriamo il più grande cantiere viario d’Italia per realizzare una moderna infrastruttura che ottimizzerà la mobilità dell’area, con l’obiettivo di innalzare il livello di sicurezza, riducendo i tempi di viaggio e garantendo anche un risparmio nei consumi di carburante e una diminuzione delle emissioni inquinanti. L’opera avrà straordinarie ricadute sia economiche che sociali e si accompagna ad un importante progetto di valorizzazione turistica a beneficio dell’intero territorio”.

“Gli investimenti per il futuro del nostro Paese ripartono oggi e da qui, dal Sud Italia”. Lo ha dichiarato l’Amministratore Delegato Webuild Pietro Salini in occasione della cerimonia della posa della prima pietra. “E questo è il momento dei fatti, per creare lavoro e crescita grazie alle grandi infrastrutture che trasformano il volto dell’Italia e la portano nel futuro. Il tema oggi non è tanto programmare nuove infrastrutture, con il rischio di attendere anni prima di poter posare la prima pietra, ma pianificarle e realizzarle in tempi rapidi, semplificando i processi e garantendo liquidità alle imprese”.

La scheda del Terzo Megalotto della statale 106 jonica

Maggiore livello di sicurezza con costi e tempi sostenibili. L’infrastruttura è stata progettata secondo i più moderni standard con l’obiettivo di innalzare il livello di sicurezza con costi e tempi sostenibili, riducendo nel contempo l’impatto ambientale e determinando una ricaduta economica immediata sul territorio;

Collegamento strategico. L’opera rappresenta l’anello mancante per il raggiungimento di un sistema integrato tra il corridoio Adriatico-Jonico-Tirrenico: si snoda dall’innesto con la statale 534 fino a Roseto Capo Spulico per circa 38 km e si configura come uno degli elementi cardine nel progetto di trasformazione del corridoio Jonico in un’infrastruttura stradale in grado di collegare i litorali ionici della Calabria, della Basilicata e della Puglia;

Bacino di circa 200.000 utenti. L’opera servirà un bacino di circa 200.000 utenti e consentirà di collegare velocemente l’Autostrada del Mediterraneo attraverso la trasversale SS534, con il corridoio Adriatico in direzione Nord, favorendo nel contempo aree urbane come la terza città della Calabria, rappresentata da Corigliano Calabro – Rossano, eccellente polo di attrazione per le peculiarità economiche, sociali, storiche ed archeologiche (scavi di Sibari);

Importante ricaduta economica sul territorio. La nuova infrastruttura contribuirà notevolmente allo sviluppo dell’HUB portuale di Corigliano Calabro e dell’area industriale assicurando un veloce collegamento di tutte quelle realtà territoriali, collinari e montane, inserite all’interno della più ampia area della Piana di Sibari. Consentirà di connettere gli insediamenti agricoli, agrumicoli ed ortofrutticoli di eccellenza presenti nella Piana di Sibari con tutti i mercati nazionali ed internazionali. Collegherà, infine, il futuro presidio Ospedaliero della Sibaritide;

Valorizzazione turistica. Sono previsti anche interventi rivolti alla conservazione e alla valorizzazione delle testimonianze archeologiche dell’area di Sibari, interventi compensativi ambientali, sociali e territoriali.

Anas – è scritto in una nota – sta inoltre realizzando un piano di valorizzazione delle infrastrutture che, come già fatto per l’A2 ‘Autostrada del Mediterraneo’, punta ad andare oltre il concetto tradizionale di arteria. Il progetto che riguarda la statale 106, denominato Via della Magna Grecia, darà l’opportunità a chi la percorre di avere informazioni sugli itinerari culturali, artistici, storici connessi a tale arteria, attraverso il sito Anas, una cartellonistica dedicata e altre iniziative. Il progetto si prefigura come un viaggio dal mondo classico alla modernità attraverso la storia, le tradizioni, gli usi, le consuetudini, gli stili di vita, le discipline letterarie, filosofiche, matematiche, artistiche, sportive delle antiche colonie. Le influenze sul piano culturale, economico e sociale della cultura greca, mutuata dalla madrepatria, sono alla base delle testimonianze archeologiche lungo il territorio della Megale Hellàs, la grande Grecia fuori dai confini.