Servizio “scomodo” sul Parco acquatico di Rende, minacce a giornalista Rai. Reazioni

Carlomagno

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A sinistra Erika Crispo, la giornalista Rai minacciata

“Ti sbudello tutta, ti vengo a prendere a casa, ti distruggo casa, cretina, bastarda, testa di c…”. Questo il tenore delle minacce ricevute ieri da Erika Crispo, collega della Tgr Rai della Calabria, dopo la messa in onda sul Tg della Calabria di un suo servizio sul Parco acquatico di Rende. Servizio che metteva in luce alcune carenze della struttura soprattutto in materia di sicurezza, ad esempio l’infermeria vuota e provvista solo di un lettino.

Nel servizio della Crispo si parlava, inoltre, di Antonio Vivacqua, il responsabile tecnico della società (privata) che gestisce la struttura (pubblica, costata venti milioni di euro, di proprietà del Comune). Vivacqua è il responsabile tecnico della società Parco Acquatico Srl.

Pochi minuti dopo la messa in onda del servizio, l’uomo ha telefonato per insultare e minacciare la giornalista. Che ha regolarmente denunciato ai Carabinieri l’accaduto, facendo partire le indagini.

Parisi (FNSI): “Sindacato giornalisti parte civile in eventuale processo”
“Si tratta dell’ennesimo caso grave – affermano Carlo Parisi, segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria e segretario generale aggiunto della Fnsi, Michele Albanese, presidente dell’Unci Calabria e responsabile Fnsi per la Legalità, e Lucio Musolino, rappresentante della Calabria nell’Osservatorio nazionale sulla legalità della Fnsi – di minacce alla libertà di informazione e al diritto dei cittadini ad essere informati. Un fatto inaccettabile e preoccupante, da condannare senza alcun tentennamento. Alla collega va tutta la nostra solidarietà e vicinanza. Il Sindacato Giornalisti della Calabria è pronto a costituirsi parte civile nel procedimento giudiziario che ne scaturirà”.

La Rai: “Atto gravissimo, inaccettabile e intollerabile”
ROMA – La Rai “condanna con forza le pesanti minacce subite dalla giornalista Erika Crispo, vittima di vigliacche intimidazioni solo per aver svolto il proprio mestiere e le esprime solidarietà e vicinanza”. L’azienda di viale Mazzini considera l’aggressione subita da Erika Crispo per il pezzo sul Parco acquatico di Rende, in Calabria, “un atto gravissimo, inaccettabile e intollerabile”.

Amministrazione di Rende: “Fatto di una gravità inaudita”
“La telefonata basata su minacce ed espressioni altamente lesive della dignità della persona intercorsa tra il tecnico del Parco Acquatico Tonino Vivacqua e la giornalista Rai Erika Crispo costituisce indubbiamente un fatto di una gravità inaudita”.  Lo affermano in una nota il sindaco di Rende Marcello Manna e gli assessori dell’Amministrazione comunale. “Esprimiamo solidarietà nei confronti della giornalista e, nel contempo, censuriamo fortemente il contenuto nella predetta conversazione ribadendo di avere sempre stigmatizzato comportamenti di tale livello”, conclude la nota dell’amministrazione rendesse.

Condanna per l’intimidazione dalla maggioranza del Consiglio comunale di Rende

Il presidente del consiglio comunale Gaetano Morrone e tutti i consiglieri di maggioranza del Comune di Rende esprimono la loro solidarietà per quanto è accaduto alla giornalista della Rai Erika Crispo. “L’audio telefonico – si afferma in una nota – delle minacce del responsabile tecnico del Parco Acquatico Tonino Vivacqua alla giornalista Rai, dopo il servizio televisivo sul parco acquatico, è qualcosa di inascoltabile. Prendiamo le distanze da questo comportamento volgare e violento”.

Solidarietà a giornalista da parte del PD: “Revocare concessione”
Il Partito democratico di Cosenza si schiera al fianco della giornalista della Tg Rai Erika Crispo oggetto di minacce dopo il suo servizio sul Parco acquatico di Rende. Solidarietà alla giornalista viene espressa dal commissario del Pd Cosenza Marco Miccoli e dal coordinatore dei Forum Pd Giuseppe Giudiceandrea.

“Come Partito democratico provinciale – spiega una nota dei dem – chiediamo l’immediata revoca della concessione da parte del Comune di Rende. Un bene pubblico non può essere affidato a chi si macchia di cotanta violenza verbale contro una donna ed una giornalista”.