Pesante aggressione al giornalista di Iacchite’ Michele Santagata

Persone al momento ignote si sono appostate nei pressi della redazione e hanno aggredito il cronista del popolare giornale cosentino. Aveva scritto dell'avvocato Manna e del boss Patitucci coinvolti in un secondo filone dell'inchiesta della Dda di Salerno che nei mesi scorsi ha portato all'arresto del giudice Petrini

Carlomagno

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Il giornalista di Iacchite’ Michele Santagata ha subìto una violenta aggressione ieri davanti la redazione della testata giornalistica a Cosenza. A renderlo noto è lo stesso cronista cosentino (fondatore del quotidiano insieme a Gabriele Carchidi), che è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari.

Scrive Santagata sul popolare giornale online: “Ieri, attorno alle 14,40 ho subito un agguato davanti a decine di testimoni. Due uomini, appostati da tempo nei pressi della redazione di Iacchite’ in via Miceli, in pieno centro a Cosenza, mentre mi recavo a comprare le sigarette, mi sono piombati addosso con una violenza inaudita: pugni, calci e una frase: “caccia subitu i fotografie di l’avucatu Manna e un scriva chiù nenti supra a Patitucci, a prossima vota ti tagliamu a capu”.

“Sono finito al Pronto soccorso, per fortuna con niente di rilevante – racconta il giornalista -, a parte qualche contusione e un ginocchio sbucciato. Sul luogo sono intervenuti gli uomini della Squadra Mobile a cui ho fornito il numero di targa dell’auto usata dai due per la fuga. Volevo ringraziare gli amici e i compagni che mi sono stati vicino”. Sull’aggressione indaga la Polizia.

La pesante aggressione e le minacce di morte a Santagata sono riferite agli articoli pubblicati su Iacchite’ sul recente coinvolgimento del sindaco di Rende, l’avvocato Marcello Manna, di un altro legale e del boss cosentino Francesco Patitucci, nel secondo filone dell’inchiesta “Genesi” della Dda di Salerno che nei mesi scorsi ha portato all’arresto del giudice Marco Petrini con l’accusa di corruzione in atti giudiziari.

Secondo l’accusa dei magistrati antimafia, il giudice Petrini avrebbe ottenuto dall’avvocato Manna una mazzetta per emettere una sentenza favorevole in appello per Patitucci. Il boss in primo grado era stato condannato a 30 anni per l’omicidio di Luca Bruni. A fine 2019, in Appello, era stato assolto dalla Corte presieduta da Petrini.

La Dda salernitana, come in altri casi di corruzione filmati dagli investigatori nell’inchiesta Genesi, sospetta che il giudice anche in questo caso abbia emesso una sentenza favorevole dietro il pagamento di una tangente.

Manna: “Io estraneo ai fatti”
L’avvocato Manna, dopo che nei mesi scorsi Petrini aveva parlato di lui con i pm della Dda di Salerno, si era detto estraneo ai fatti contestati dagli inquirenti.
“Apprendo da organi di stampa che il giudice dott. Petrini avrebbe reso una serie di interrogatori ai magistrati di Salerno che indagano sui fatti per quali l’ex Presidente della Corte di Assise di Appello di Catanzaro è stato tratto in arresto. In taluni di questi interrogatori il dott. Petrini avrebbe fatto riferimento alla mia persona, peraltro affermando circostanze che in seguito sarebbero state smentite così offrendo versioni contrastanti e fuorvianti”…Leggi tutto  

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