Caccia con richiami vietati, denunciati cacciatori sull’Alto Jonio. Sequestrate armi

Carlomagno

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Tre cacciatori sono stati denunciati dai Carabinieri Forestale di Corigliano durante un controllo sull’attività venatoria nel Comune di Cassano allo Jonio.

I tre, provenienti dalla Toscana, sono stati sopresi in località “Casone” mentre cacciavano con l’ausilio di un richiamo meccanico a funzionamento elettromagnetico, mezzo questo non consentito e quindi assolutamente vietato per tale attività.

Il richiamo era posizionato su un appostamento temporaneo realizzato sulla spiaggia tipico per svolgere tale attività venatoria in questo periodo. I militari di Corigliano, coi colleghi di Rossano, Oriolo e Castrovillari hanno proceduto al sequestro dei tre fucili e del munizionamento in possesso dei cacciatori e della selvaggina abbattuta (Fischione, Mestolone e Canapiglie).

Il controllo ha consentito anche il sequestro di un ulteriore richiamo elettromagnetico a carico di ignoti trovato occultato nella vegetazione.

Due giorni fa altre otto denunce per lo stesso reato 
Altri 8 cacciatori provenienti dal Nord erano stati denunciati due giorni fa a Castrovillari e Terranova, per lo stesso motivo. Agli indagati, che facevano in Calabria “turismo venatorio” sono state sequestrati fucili da caccia, richiami e uccelli uccisi che erano specie protetta.

In questo caso i cacciatori sono stati sorpresi in due distinti controlli, il primo nel Comune di Terranova da Sibari in località “Crati” dove cinque di loro, un bresciano, due vicentini e due coriglianesi che li accompagnavano praticavano tale attività con l’ausilio di richiami acustici elettromagnetici, strumenti questi vietati dalla normativa che regola la caccia.

Giunti sul posto i militari hanno provveduto al sequestro delle armi, delle allodole appena abbattute e di quattro richiami vivi. Il controllo di questi richiami ha infatti evidenziato la contraffazione degli anelli di identificazione e portato alla denuncia di uno dei cacciatori per contraffazione di sigilli.

Altri tre cacciatori, tutti della provincia di Vicenza sono stati invece sorpresi dai militari in località “Campolescio” nel Comune di Castrovillari mentre esercitavano l’attività venatoria anche loro con richiami acustici elettromagnetici.

Mentre nel primo caso a Terranova veniva usato un capanno, a Castrovillari i cacciatori erano in un terreno e i richiami erano stati posizionati al suo interno al fine di attirare gli uccelli.

Il controllo ha inoltre accertato, oltre all’utilizzo di strumenti non consentiti per tale attività, anche l’abbattimento di specie particolarmente protette quale il passero comune, pispola, verzellino e codirosso. Anche in questo caso si è proceduto al sequestro delle armi, del munizionamento e dei volatili abbattuti. I tre dovranno rispondere oltre che di attività venatoria con mezzi non consentiti anche di abbattimento di specie la cui caccia è vietata.