Il governo nomina l’ex prefetto Guido Longo commissario della Sanità in Calabria

Rappresentante governativo alla prefettura vibonese, il neo commissario ha ricevuto il plauso del ministro grillino Bonafede. Un nome che avrebbe messo d'accordo tutti, Pd, M5s e governo calabrese. Se abbia o meno capacità manageriali, si vedrà nei prossimi mesi

Carlomagno

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Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’economia Roberto Gualtieri, di concerto con il ministro della salute Speranza, ha deliberato la nomina di Guido Longo, ex prefetto di Vibo Valentia in pensione, a commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dai debiti della sanità in Calabria.

Si chiude così, a meno di altri colpi di scena, la vergognosa pagina attorno alla struttura commissariale della sanità in Calabria che per 11 anni è stata al palo con aspre polemiche culminate in denunce, e accompagnate da continue pressioni della politica imprenditoriale con grossi interessi nella sanità privata; fino alla raggelante figura in tv del generale Saverio Cotticelli, uscito dal cilindro grillino del decreto Calabria e per questo nominato dal primo governo Conte su proposta dell’ex ministro pentastellato Giulia Grillo.

Dopo le dimissioni di Cotticelli, l’esecutivo nomina Giuseppe Zuccatelli, manager e politico vicino a Leu, Bersani e allo stesso Speranza. Incarico che però viene subito impallinato dai Cinquestelle, quindi costretto alle dimissioni dallo stesso ministro.

Palazzo Chigi dopo interlocuzioni con il governo regionale calabrese trova quindi la quadra sull’ex rettore cosentino della Sapienza Eugenio Gaudio, ma anche in questo caso, nell’arco di poche ore, si è messa in moto la macchina del fango, con diversi media che tirano fuori l’inchiesta della procura di Catania nell’ambito della quale il magnifico risulta indagato per presunte irregolarità sui concorsi nell’università etnea. Tanto è bastato a farlo rinunciare, e lo fa con un pretesto banale, ossia che la moglie non voleva trasferirsi a Catanzaro. Tant’è.

In ballo per la gestione della sanità in Calabria ci sono miliardi di euro, non noccioline. Si cercano dunque “persone capaci…”. Circolano quindi ancora nomi e indiscrezioni, figure più o meno note al grande pubblico. Tanti i profili, tanti i curriculum. Ma la scelta è prettamente politica. Il M5s, forte del suo consenso in Calabria alle politiche 2018, rivendica la “leadership” sulla nomina. E fa le sue legittime pressioni politiche.

Negli ultimi due Cdm il governo più che confuso è apparso litigioso, tant’è che il premier Conte nell’annunciare l’incarico a Narciso Mostarda, manager dell’Asl 6 di Roma, si trova costretto a rinviare la designazione per l’evidente spaccatura nella maggioranza. Insieme a Mostarda si erano fatti anche i nomi di Agostino Miozzo, a capo del comitato tecnico scientifico, e quello dell’ex prefetto di Reggio Luigi Varratta. Nulla di fatto.

Era circolato anche il nome di Giuseppe Quintavalle, medico originario di Cosenza con una esperienza manageriale ultraventennale in ambito gestionale sanitario: attualmente Quintavalle è direttore generale dell’Asl 4 di Roma e commissario straordinario alla 3. Un manager con un curriculum di tutto rispetto che poteva mettere d’accorso tutti, Pd, M5s e governo regionale calabrese e, oltretutto, rispettava le condizioni poste dal presidente Nino Spirlì: “Il nuovo commissario deve avere competenze manageriali e deve essere calabrese”.

Longo: “Ho accettato per atto di amore verso la Calabria”
“Ho accettato di fare il Commissario per la Sanità – ha detto il prefetto Longo – come atto d’amore verso la Calabria, che è la regione in cui mi sono formato professionalmente come funzionario di polizia. Il mio è anche un dovere istituzionale verso il Governo, che mi ha scelto e che ringrazio”.

Chi è Guido Longo, ex dirigente di Polizia diventato Prefetto a Vibo

Nato a Catania il 24 maggio 1953, Guido Nicolò Longo si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università etnea ed è abilitato all’esercizio della professione forense. Vincitore di concorso, accede, nel 1978, alla carriera di Funzionario di Pubblica Sicurezza. Nel 1979 gli viene attribuito il premio ”Luigi Calabresi” quale migliore allievo della Scuola Superiore di Polizia.

Sempre nello stesso anno, viene assegnato alla Questura di Reggio Calabria con l’incarico di dirigere una Sezione della locale Squadra Mobile, successivamente, sempre della locale Squadra Mobile, ricopre l’incarico di Dirigente della Sezione Omicidi, coordinando importantissime operazioni di rilievo internazionale. Oltre che a Reggio Calabria è stato Questore a Caserta e a Palermo dove segnò duri colpi alle mafie con la cattura di importanti esponenti del crimine organizzato, come Sandokan e Zagaria (Clan dei Casalesi) in Campania.

Nominato nel febbraio 2017 prefetto di Vibo Valentia, Longo lascia l’incarico dopo 15 mesi per andare in quiescenza. Un nome, una garanzia di legalità. Se abbia o meno le capacità manageriali di gestire l’aggrovigliata matassa della sanità calabrese si potrà vedere nei prossimi mesi.

L’idea di Gratteri?
Forse era questo il nome e il profilo giusto che Nicola Gratteri aveva in mente?: (“Io un nome per il commissario ce l’ho, ma non ve lo dico”), aveva detto davanti alle telecamere. Probabilmente si è riusciti a far giungere il nominativo dell’ex prefetto a palazzo Chigi che lo ha posto all’attenzione degli alleati Pd e M5s e poi nominato. Con il procuratore di Catanzaro pare ci sia feeling.

La nomina ricompatta il governo
Pare che la nomina di Longo abbia ricompattato, almeno in questa fase, la maggioranza di governo, con il ministro M5s della Giustizia, Alfonso Bonafede che ha salutato l’incarico di Longo con entusiasmo: “La nomina del prefetto Guido Longo, un uomo che da sempre si è battuto per la legalità e contro la criminalità organizzata, è la scelta giusta per la sanità calabrese. Con questa decisione lo Stato saprà far sentire la sua presenza”, ha detto il guardasigilli.