Guccione (PD): “Che fine hanno fatto indennità Covid destinate ai sanitari calabresi?”

Il consigliere regionale: "Basta rinvii, basta promesse. Sono migliaia i lavoratori del comparto del servizio sanitario calabrese che aspettano l’erogazione delle indennità Covid. Nonostante l’accordo tra Regione e sindacati sia stato sottoscritto il 6 luglio, ancora nulla è stato fatto"

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)
Carlo Guccione

“Sono migliaia i lavoratori del comparto del servizio sanitario della Regione Calabria che aspettano l’erogazione delle indennità Covid. Nonostante l’accordo tra Regione e sindacati – Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – sia stato sottoscritto il 6 luglio, ancora nulla è stato fatto”. Lo denuncia Carlo Guccione, consigliere regionale del PD.

“Eppure, – aggiunge – il governo nazionale con il DL 18/2020 ha disposto per l’anno in corso un incremento delle risorse destinate ai fondi contrattuali per le condizioni di lavoro della dirigenza medica e sanitaria dell’area della sanità e ai fondi contrattuali per le condizioni di lavoro e incarichi del personale del comparto sanità. Inoltre, con il DL 34/2020 ha disposto che queste risorse destinate a indennità Covid possano essere incrementate anche con fondi regionali”.

“L’accordo – spiega Guccione – prevedeva 18 milioni di euro da destinare a tutti gli operatori della sanità calabrese per l’attività svolta durante l’emergenza Covid, senza distinzione di profilo professionale, qualifica o tipologia del rapporto di lavoro. Risorse distinte in base all’indice di rischio: euro 1.830,24 rischio alto, euro 883,57 rischio medio, euro 252,45 rischio basso”.

“Ancora oggi la Regione non ha provveduto a far arrivare queste risorse a coloro i quali, in questi mesi e ancora oggi, sono impegnati in prima linea e continuano a lavorare senza sosta con grande sacrificio, impegno e dedizione”.

Secondo il consigliere regionale “la Giunta regionale non può, in questa fase difficilissima in cui la Calabria è investita da una curva epidemiologica che mette a rischio non solo la tenuta del sistema sanitario calabrese ma anche la sua economia, limitarsi a fare solo annunci avendo le risorse disponibili e che non riesce a spendere sia per la sanità, sia per il sostegno all’economia calabrese”.

“La grave e reale situazione che ci troviamo di fronte potrebbe in qualche modo essere mitigata utilizzando già le risorse disponibili e non ancora utilizzate: in campo sanitario la Regione ha accumulato oltre due miliardi di euro per l’edilizia sanitaria, l’acquisto di tecnologie e il potenziamento della rete territoriale sanitaria. Dunque, ci si occupi di queste cose invece di portare in Consiglio regionale, ormai congedato e che rimane in carica, come ricorda anche la Corte Costituzionale, esclusivamente per questioni indifferibili e urgenti, provvedimenti atti a carpire solo la benevolenza degli elettori”, conclude l’esponente dem.