Vìola la sorveglianza per andare in città, rintracciato e condotto in cella

Carlomagno

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Un sorvegliato speciale di 30 anni, di Cellara, centro del Savuto cosentino, è stato arrestato e tradotto in carcere dai carabinieri della compagnia di Rogliano perché ha vìolato l’obbligo di soggiorno cui era sottoposto.

L’uomo, già noto ai militari non solo per le proprie numerose vicissitudini giudiziarie, ma per essere già stato recentemente arrestato per reati similari, è in atto sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza, Cellara appunto.

Le ricerche del giovane sono scattate nel primo pomeriggio di ieri quanto una pattuglia dell’Aliquota radiomobile della Compagnia del Savuto, stazione di Mangone, ha proceduto ad un controllo presso l’abitazione del soggetto: da un paio di giorni infatti, il sorvegliato aveva fatto pervenire un certificato medico attestante la propria impossibilità di recarsi in caserma per la firma quotidiana a causa di un forte stato febbrile.

All’atto del controllo domiciliare i militari hanno appurato che il soggetto non era in casa e non aveva dato alcuna notizia del proprio allontanamento. Scattate le ricerche gli uomini della Benemerita hanno subito rivolto la propria attenzione alla città di Cosenza, verificando l’assenza del trentenne presso il Pronto soccorso cittadino.

Durante ì un servizio di appostamento effettuato nei pressi della stazione delle Ferrovie della Calabria ubicata a poche decine di metri dal centro commerciale I due fiumi, il giovane è stato notato mentre passeggiava con aria sicura e disinvolta, con il viso ben occultato da un cappellino da golf, un paio di voluminosi occhiali da sole e l’immancabile mascherina chirurgica.

Il soggetto, che appariva in stato di ottima salute, è stato pertanto immediatamente bloccato dai militari e, vistosi accerchiato dopo un primo accenno di escandescenza, si è convinto a seguirli pacificamente fino alla Caserma di Via Eugenio Altomare.

Terminati gli atti di rito, l’uomo è stato tratto in arresto e dovrà ora rispondere sia del reato di violazione delle prescrizioni della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno, che di quello di Falsa attestazione di proprie qualità personali compiuto nei confronti del proprio medico curante, al quale aveva falsamente fatto credere di soffrire sintomi febbrili.

All’esito dell’udienza tenuta nel primo pomeriggio odierno, l’arresto è stato convalidato e al 30enne è stata comminata l’ulteriore misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.