Ds ospedale Cosenza: “Nessun morto in ambulanza”. 7 decessi erano casi gravi. Covid non c’entra

Carlomagno

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Il direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, Angelo Barbato, ha smentito le notizie allarmanti circolate nei giorni scorsi su alcuni decessi che sarebbero avvenuti nelle ambulanza in coda per accedere al Pronto soccorso al fine di ricoverare i pazienti in reparti covid.

Il manager dell’Ao all’agenzia Ansa ha spiegato che “non c’è stato alcun decesso in ambulanza e – sottolinea -, posso escludere anche una morte nella tenda pre-triage. Rimane certo che tra l’8 e il 16 aprile abbiamo avuto un numero elevato di accessi in ospedale, ma tutti i pazienti sono stati adeguatamente trattati nel Dea (Dipartimento d’emergenza e accettazione, ndr).

“In questo arco temporale – dice ancora Barbato – abbiamo registrato sette decessi ed erano tutti casi estremamente complessi”, cioè pazienti gravemente malati per altre patologie la cui morte è stata comunque attribuita al Covid per via della presunta positività al tampone, ritenuto inattendibile. Su questo punto leggi (123).

Il direttore sanitario dell’ospedale dell’Annunziata ha commentato anche la notizia dell’occupazione degli uffici della direzione aziendale da parte di un gruppo di cittadini.

“Le richieste dei manifestanti – ha poi detto Barbato – sono legittime e noi tutti vorremmo risolvere al meglio e in breve tempo le problematiche della sanità calabrese e cosentina  in particolare (sventrata e depauperata dalla politica negli ultimi decenni, ndr), ma purtroppo sono situazioni complicate e anche reiterate nel tempo”.

Il caso dei presunti decessi in ambulanza davanti al pronto soccorso di Cosenza aveva suscitato sdegno tra i cittadini e un vespaio di polemiche negli ambienti politici e non solo. Le elezioni regionali sono in autunno e con la gente letteralmente terrorizzata da ciò che viene veicolato e alimentato dai Tg, alcuni politicanti tentano maldestramente di strumentalizzare e fare campagna elettorale. E’ sempre stato e sarà sempre così.

Sul caso della smentita del ds la Procura di Cosenza guidata da Mario Spagnuolo potrebbe aprire un fascicolo d’inchiesta per far luce su più episodi vergognosi. L’ipotesi è di procurato allarme, reato che prevede fino a 6 mesi di reclusione.

Dino Granata

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Su 106mila decessi attribuiti al Covid, in tredici mesi 3mila morti di solo virus, ossia senza patologie pregresse (Scarica il Report ISS). E oltre 9mila persone sono morte in ospedale dove sono state ricoverate in reparti covid senza che avessero alcun sintomo. Avevano solo un tampone farlocco positivo.