Abusi in era Covid, banca svuota il conto a ristoratore che ha un mutuo sospeso

E' successo a Diamante, nel cosentino. Al commerciante gli sono stati prelevati 13mila euro pari a sette rate di un mutuo sospeso dalle norme. "Sono molto preoccupato. Il mio avvocato afferma che si tratta di un abuso, perché proprio in questo momento, con il ristorante chiuso e noi che non lavoriamo, è per me un danno incalcolabile"

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

Sette rate di prestito prelevate dalla banca senza alcuna motivazione, nonostante il pagamento del mutuo del ristorante, chiuso da mesi a causa delle restrizioni anti-Covid, fosse sospeso. È successo a Diamante, in provincia di Cosenza, ad un ristoratore, Claudio Perrone, al quale l’istituto di credito ha prelevato circa 13mila euro in un colpo solo.

“Nessuno mi ha avvertito – ha dichiarato Perrone – e mi sono ritrovato con il conto quasi svuotato; eppure avevo ottenuto di sospendere i pagamenti a partire da novembre scorso. La direttrice della filiale bancaria non mi ha saputo dare spiegazioni e io sono ancora in attesa di avere notizie e di capirci qualcosa. Ma sono molto preoccupato. Il mio avvocato afferma che si tratta di un abuso, perché proprio in questo momento di piena pandemia, con il ristorante chiuso e noi che non lavoriamo, è per me un danno incalcolabile”.

Il ristoratore, in attesa di tornare in ‘zona gialla’ e di poter riaprire, in questi giorni stava facendo dei lavori al locale, per migliorare anche la sicurezza. “Ora mi sono dovuto fermare – ha detto Perrone amareggiato – perché non ho più soldi per pagare operai e fornitori”. (Ansa)