Il colonnello dei Carabinieri Sutera lascia Cosenza per andare al Quirinale. Il saluto

Carlomagno

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Il colonnello Piero Sutera, comandante provinciale dei Carabinieri di Cosenza, dopo circa quattro anni, lascia la città dei Bruzi per assumere il comando del Reparto Carabinieri della Presidenza della Repubblica. Al suo posto arriverà il colonnello Saverio Agostino Spoto, dal Comando generale dell’Arma. In una lunga lettera l’alto ufficiale della Benemerita, ha rivolto un saluto ai Cosentini, alle autorità e a tutti i militari che operano nella provincia cosentina.

“Serberò – ha detto il colonnello Sutera – un ricordo indelebile di questa straordinaria esperienza, delle intense emozioni vissute e del legame instaurato con la provincia di Cosenza, una meravigliosa terra che si muove tra annose criticità apparentemente insuperabili ed uno straordinario carico di storia e tradizioni, a cui si lega un fascino particolare dei paesaggi che comunicano un’infinita bellezza.

La mia personale riconoscenza alle Autorità tutte per il sinergico lavoro svolto in questi anni, nell’alveo di consolidati rapporti di costruttiva collaborazione ed in funzione di un unico ed essenziale obiettivo, il bene della comunità.

Il mio sentito ringraziamento alla stampa che, con correttezza, rigore ed aderenza ai fatti storici, ha puntualmente informato i cittadini sui tanti eventi che hanno visto i Carabinieri impegnati in prima linea.

Sono orgoglioso di avere retto il Comando Provinciale Carabinieri di Cosenza. Dal 25 ottobre 2017, giorno in cui ho assunto l’incarico di Comandante Provinciale, ho incessantemente lavorato per far sì che alla metodica azione svolta dalle componenti investigative dell’Arma si affiancasse l’operato sempre più efficace di quei Reparti che, giorno dopo giorno, sono chiamati a garantire prossimità al cittadino, un reticolo di presidi capillarmente distribuiti sul territorio, che si compone di 9 Compagnie, 1 Tenenza, 87 Stazioni e 1 Posto Fisso, spina dorsale dell’apparato della sicurezza pubblica nella provincia di Cosenza. Il controllo del territorio assicurato dai servizi delle Stazioni e delle Aliquote Radiomobili è stato innanzitutto fonte di rassicurazione sociale, specie in questi mesi di grave emergenza per la pandemia in atto.

L’intensa azione messa in campo ha sortito i risultati auspicati in termini di concreta vicinanza ai cittadini, che è e sarà sempre la cifra distintiva dei Carabinieri. Numerosi sono stati i risultati operativi conseguiti, a testimonianza dell’impegno costantemente profuso dai Carabinieri di Cosenza, così come duri sono stati i colpi inferti alle diffuse espressioni della criminalità mafiosa presenti nella provincia. Grazie all’incessante lavoro sviluppato con la Magistratura sono stati intaccati strutture, organigrammi ed interessi delle organizzazioni criminali: il terreno è stato progressivamente dissodato ed il seme messo a dimora è ormai diventato un albero forte, che ha già dato frutti pregiati e ben presto ne darà molti altri.

Tanti sono stati i momenti e le situazioni difficili che hanno segnato questi anni. In quei frangenti non certo facili un solo faro ha illuminato e guidato le mie scelte e quelle dei miei Carabinieri: la volontà di ricercare sempre e comunque la verità, con la V maiuscola, senza mai farsi irretire dal luccichio delle illusioni, dalle false apparenze o da ingannevoli compromessi. Ciò è stato fatto non solo per assolvere ad un nostro preciso dovere giuridico, ma soprattutto per corrispondere ad un sentito obbligo morale, un atto dovuto alla nostra coscienza di uomini e donne che non intendono venire meno alla loro integrità ed onestà intellettuale.

In ognuno di quei momenti difficili ogni Carabiniere è stato chiamato ad agire con testa e cuore, senza mai tirarsi indietro, senza mai abdicare al proprio ruolo, senza mai perdere equilibrio ed umanità, ma assumendosi fino in fondo la responsabilità delle decisioni assunte. Più semplicemente, come diceva un grande Carabiniere ed un grande uomo, il Gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa, “certe cose non si fanno per coraggio, ma per poter guardare negli occhi i propri figli ed i figli dei propri figli”.
Ecco perché, prima di concludere, desidero rivolgere il mio infinito grazie ai Carabinieri tutti del Comando Provinciale di Cosenza, che hanno saputo quotidianamente farsi concreti interpreti dei principi di giustizia e equità, operando come autentici costruttori di legalità. La mia immensa ammirazione e gratitudine agli uomini ed alle donne dell’Arma che, indossando con orgoglio e fierezza gli Alamari, ogni giorno compiono il loro dovere silenziosamente, con dedizione e spirito di sacrificio, spesso rimanendo ai più invisibili, animati da un unico nobile intento, offrire il loro “piccolo” contributo alla costruzione di una società migliore. Ad maiora!”.