De Magistris attacca iGreco: “Grave che dopo fiumi di soldi pubblici voglia licenziare i dipendenti”

Carlomagno

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Luigi de Magistris

“Grave che il gruppo iGreco, che da anni riceve un fiume di fondi pubblici, paventi il licenziamento di 51 lavoratori nelle cliniche private appena acquistate. Così si saccheggia la dignità dei calabresi, è una macelleria sociale e dopo le dimissioni dei due subcommissari della Sanità urge trasparenza”. Lo afferma in una nota Luigi de Magistris.

“Guardo con preoccupazione – dice l’ex candidato alla presidenza della Regione Calabria – alle dimissioni dei due subcommissari alla Sanità calabrese, Michele Ametta e Angelo Pellicanò, che avevano il compito di fare chiarezza nella cortina di nebbia della Sanità calabrese. Una Sanità che mortifica la dignità delle persone e dove cinquantuno lavoratori, di una clinica privata per giunta, sono a rischio licenziamento. Come scrive la testata “I Calabresi”, si tratta di operatori sociosanitari, centralinisti, amministrativi e ausiliari, lavoratori del RSA San Bartolo e la clinica Misasi, di Cosenza, da poco acquistate dal gruppo iGreco”.

“Le strutture – prosegue – non sarebbero, ironia della sorte, in buono stato di salute e la disastrosa situazione economica, secondo quanto dichiarato dai neo proprietari, dipende dai tagli dei finanziamenti regionali e da manovre economiche azzardate, messe in campo dai Morrone, a cui il gruppo è subentrato. Tuttavia, da una lettera di denuncia scritta dalle lavoratrici e dai lavoratori a rischio licenziamento, sembrerebbe che iGreco voglia acquistare l’ex palazzo della Banca Carime di Vagliolise, dimostrando per tanto una certa solidità economica che gli consentirebbe di rimettere in piedi la clinica, senza passare attraverso la scure dei licenziamenti”.

“Io, che da sindaco di Napoli mi sono battuto per la stabilizzazione dei precari, pur muovendomi in situazioni prive di grandi risorse economiche, faccio fatica ad accettare scelte in cui – spiega ancora de Magistris – si sacrificano le persone e la loro dignità. Anzi, sono convinto che un gruppo imprenditoriale che si professa erede dell’autenticità e del senso della Calabria – come si può leggere sul sito che ne sponsorizza la produzione di olio e vino – scomodando finanche la forza della Storia di questi territori, ha il dovere di agire secondo l’humanitas che ci è stata tramandata dai grandi pensatori”.

Per l’ex pm “lo sviluppo della Regione passa prima di tutto dalla tutela del diritto al lavoro e da un’inversione di rotta che riporti la Sanità pubblica al centro, risanando le fragilità di un sistema devastato. La Regione rompa il silenzio complice su questa vicenda e ricordi al gruppo imprenditoriale iGreco il fiume di fondi pubblici che ha ricevuto, negli anni, per le sue cliniche private. Sarà nostro dovere, quale coalizione civico popolare che siede all’opposizione regionale, ricordare al presidente Occhiuto l’importanza del diritto al lavoro e del contrasto alla disoccupazione. La dignità dei calabresi non può essere messa in vendita, come è già stato svenduto il diritto alla Salute. Condividiamo – conclude l’ex sindaco di Napoli – il grido d’allarme del sindacato USB che parla di “macelleria sociale in Calabria” e come gruppo di opposizione chiederemo che la Regione si prenda carico di scongiurare i licenziamenti”.