Non è morto il docente che si è dato fuoco a Rende. “Condizioni stabili”

Circolano voci sui social di un suo presunto decesso, ma l'uomo per fortuna è ancora vivo, ricoverato in terapia intensiva del centro grandi ustionati del Cardarelli di Napoli. "Grave ma stazionario". Dopo il tragico gesto si è seduto a parlare coi carabinieri. VIDEO

Carlomagno

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Non è morto il docente 33enne che ieri mattina si è dato fuoco davanti la caserma dei carabinieri di Rende. Voci su un suo presunto decesso circolano con insistenza sui social, ma dopo verifiche l’insegnante risulta ancora in vita.

L’uomo si trova ricoverato nel reparto di terapia intensiva del centro grandi ustionati del Cardarelli di Napoli. Le sue condizioni sono “gravi ma stabili”. Avrebbe ustioni su circa il 70% del corpo.

Da quanto trapela, il docente, che era da poco rientrato dalla Lombardia a Cosenza, era stato sospeso senza stipendio. Un gesto atroce della disperazione compiuto proprio davanti a un presidio dello Stato. La notizia che il docente è ancora in vita è stata confermata anche dall’agenzia Ansa.

L’ipotesi della sospensione è stata però smentita da chi lo conosceva. Il prof pare fosse vaccinato, quindi in possesso del green pass. Può darsi che il movente sia di altra natura: personale o sentimentale. Già, ma perché scegliere proprio un presidio dello Stato come una caserma dei carabinieri per compiere l’estremo, eclatante e atroce gesto? Mistero. Più quotata l’ipotesi di una protesta contro governo e istituzioni.

Altra ipotesi assolutamente da non scartare è che qualcuno si sia affrettato a smentire la sospensione per evitare gesti emulativi o che possano rivoltarsi contro il governo.

Decine di migliaia di persone, tra docenti, forze dell’ordine e militari delle forze armate, sanitari e altre categorie, per via delle norme illegittime, ricattatorie e liberticide dell’esecutivo, sono in preda alla disperazione poiché appunto sospese senza stipendio. Insieme a loro milioni di persone che non avendo il green pass sono discriminati e totalmente esclusi dalla vita sociale perché hanno scelto liberamente di non vaccinarsi. A questi si aggiungono altrettanti milioni di cittadini vaccinati con due dosi cui è scaduta la certificazione verde che potrà essere ripristinata solo facendo la terza.

Intorno alle 10 di ieri mattina l’uomo, F.C., è sceso dall’auto con una tanica di benzina e si è diretto verso la porta di ingresso dei carabinieri dove si è cosparso del liquido infiammabile e ha fatto scoccare la scintilla che lo ha trasformato in una torcia umana.

A soccorrerlo per primi i dipendenti di un negozio di pneumatici poco distante, che con degli estintori hanno spento le prime fiamme, poi sono arrivati i carabinieri con altri estintori.  L’uomo è stato dapprima trasportato all’Annunziata di Cosenza, ma per le gravi ustioni è stato trasferito al Cardarelli di Napoli.

Dopo il tragico gesto, in attesa dei soccorsi, l’uomo ricoperto della sostanza biancastra degli estintori, si è seduto sul marciapiede e ha probabilmente parlato con i carabinieri, come mostra questa clip che circola sui social.

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