Truffa sul carburante agricolo, 7 arresti. Coinvolti imprenditori e dipendenti regione

Carlomagno

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Sette persone sono state arrestate e poste ai domiciliari nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Dda di Catanzaro su una presunta truffa che sarebbe stata commessa da un’organizzazione illecita ai danni della Regione Calabria.

La truffa, secondo quanto è emerso dalle indagini condotte dai carabinieri della Sezione di Polizia giudiziaria della Dda e del Nucleo operativo ecologico, sarebbe consistita nell’indebita percezione di carburante agricolo a prezzo agevolato, gravato da accisa ridotta, che sarebbe stato poi immesso sul mercato nero a prezzo concorrenziale, e cioè la metà dell’importo standard, per scopi diversi dall’utilizzo in agricoltura e in particolare per essere utilizzato per motori da strada.

Gli arresti sono stati fatti in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip di Catanzaro, Paola Ciriaco, su richiesta della Procura distrettuale.

I 7 arrestati nell’operazione sono tutti imprenditori residenti nella provincia di Crotone. Per un altro imprenditore è stato disposto l’obbligo di dimora. Il gip ha disposto, inoltre, la sospensione dai pubblici uffici per tre dipendenti della Regione Calabria, mentre altri due sono indagati senza che nei loro confronti sia stato adottato alcun provvedimento.

L’organizzazione che è stata sgominata dai carabinieri aveva la sua sfera d’interesse in provincia di Crotone ed avrebbe raggiunto i suoi scopi illeciti attraverso la fattiva collaborazione, riferiscono gli investigatori, dei dipendenti regionali coinvolti nell’inchiesta.

Secondo l’accusa, questi ultimi, attestando con false dichiarazioni il possesso da parte degli imprenditori dei previsti requisiti di legge, come la disponibilità di aree agricole, in alcuni casi di proprietà del demanio dello Stato e marittimo, e il possesso di mezzi d’opera per la lavorazione e la coltivazione, avrebbero consentito loro di ottenere le indebite percezioni di carburante agricolo a prezzo agevolato.

Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, accesso abusivo ai sistemi informatici della Regione Calabria e truffa aggravata.