Detenuto tenta il suicidio nel carcere di Paola, salvato dagli agenti

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

Un detenuto originario della Puglia, recluso nella casa circondariale di Paola (Cosenza), ha tentato di togliersi la vita ed è stato salvato solo grazie all’intervento della Polizia penitenziaria. E’ quanto rende noto il vicesegretario regionale del Sappe, Salvatore Panaro.

L’uomo, secondo quanto riferisce il Sappe, si è appartato in bagno e ha tentato di impiccarsi utilizzando un laccio rudimentale che ha legato al collo e alle sbarre della finestra.

“A quel punto – aggiunge Panaro – un giovane poliziotto penitenziario è intervenuto ed ha per fortuna cambiato il corso del destino dell’uomo sottraendolo alla morte. Restano ignote le motivazioni che hanno portato il detenuto a porre in essere il gesto estremo. In ogni caso, il dato certo è che la scelta di togliersi la vita è originata da uno stato psicologico di disagio”.

“La nuova direzione del carcere di Paola – prosegue il vicesegretario regionale del Sappe – è molto attenta al trattamento, al rinserimento sociale dei detenuti, ma è pur vero che chi è finito nelle maglie della devianza spesso è portatore di problematiche personali sociali e familiari. L’ennesimo tentato suicidio di una persona detenuta, sventato in tempo dalla professionalità ed attenzione dei poliziotti – sottolinea Panaro – dimostra come i problemi sociali e umani permangono, eccome, nei penitenziari”.

“Quest’ultimo, ennesimo episodio – aggiunge il segretario generale nazionale del Sappe Donato Capece – dimostra come i problemi sociali e umani permangono, eccome, nei penitenziari, al di là del calo delle presenze. E si consideri che negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, più di 23mila tentati suicidi ed impedito che quasi 175mila atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze”.