Caso Bergamini, la Cassazione: “Numerose ombre in tragica fine calciatore”

I supremi giudici "assolvono" l'ex procuratore di Castrovillari Franco Giacomantonio che allora, alla guida della Procura di Castrovillari, archiviò il caso come suicidio: "Non fu una decisione superficiale o, peggio, deviata da una qualche parzialità" ma aveva "ampie ragioni"

Carlomagno

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Ci sono “numerose ombre” che “avvolgono la tragica fine di Denis Bergamini”, scrive la Cassazione in un verdetto sul cold case relativo alla morte, nel 1989, del centrocampista ferrarese del Cosenza.

Mentre è in corso il processo di primo grado alla ex fidanzata del calciatore, Isabella Internò, accusata di omicidio volontario – i supremi giudici rilevano che la richiesta di archiviazione del caso, fatto passare per suicidio, avanzata nel 2015 dal Pg Franco Giacomantonio che guidava la Procura di Castrovillari, “non fu una decisione superficiale o, peggio, deviata da una qualche parzialità” ma aveva “ampie ragioni”, considerando anche il tempo passato.

Il caso Bergamini fu riaperto dall’ex procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla che contestò all’ex fidanzata il reato di omicidio volontario in concorso con altri.

La prossima udienza davanti alla Corte di Assise di Cosenza è fissata per il 13 dicembre. Secondo l’accusa la Internò aveva del risentimento verso Bergamini che voleva chiudere la relazione.