Terremoto in Turchia, allerta tsunami in Italia poi revocata

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)
archivi

In seguito al fortissimo terremoto tra Turchia e Siria di magnitudo 7.9, il Dipartimento della Protezione civile aveva diramato un’allerta per possibili onde di maremoto in arrivo sulle coste del sud italia, Puglia Calabria e Sicilia, in particolare. L’allarme tsunami è stato poi revocato.

L’avviso era scattato sulla base dei dati elaborati dal Centro allerta tsunami (Cat) dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). In un comunicato, la Protezione civile aveva raccomandato “di allontanarsi dalle zone costiere, di raggiungere
l’area vicina più elevata e di seguire le indicazioni delle autorità locali”.

“Il maremoto – ha spiegato la Protezione civile – consiste in una serie di onde marine prodotte dal rapido spostamento di una grande massa d’acqua. L’allerta indica la possibilità di un pericolo reale per le persone che si trovano vicino alla costa, specialmente se in zone poco alte, o addirittura più basse, rispetto al livello del mare. Anche un’onda di solo 0,5 metri di altezza – viene sottolineato nel comunicato – può generare pericolose inondazioni e fortissime correnti. Il Dipartimento della Protezione civile, in raccordo con l’Ingv, l’Istituto
superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e le strutture del Servizio nazionale di protezione civile (Snpc), continuerà a fornire tutti gli aggiornamenti disponibili
sull’evoluzione dell’evento”, conclude la nota.