Crollo viadotto in Sila, consiglieri regionali minoranza: “Accertare le cause”

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

I consiglieri regionali Mimmo Bevacqua (Pd) e Davide Tavernise (M5s), in una nota, esprimono “solidarietà e vicinanza alla Comunità longobucchese dopo il crollo di uno dei viadotti della strada Longobucco-Mare, che era considerata – affermano – l’unica possibilità reale di collegamento con la costa Jonica per interrompere la condizione di isolamento in cui da anni versava e versa la cittadinanza del comprensorio e che era stata al centro di tante battaglie politiche e sociali portate avanti nel recente passato”.

“La chiusura della strada, decisa poco prima del crollo – aggiungono Bevacqua e Tavernise – ha evitato quella che poteva essere un tragedia.

Sicuramente gli eventi metereologici estremi e il fiume in piena saranno stati parte della causa del crollo, ma è evidente che non ci si può ritrovare sempre impreparati.

Evitato il peggio, è il momento di procedere ad una verifica rapida e puntuale delle eventuali responsabilità nella costruzione e nella manutenzione del ponte. Sia i tecnici dell’Anas che la Regione dovranno immediatamente procedere alle opportune verifiche e stabilire cause e responsabili del crollo.

A tal fine, nei prossimi giorni, presenteremo un’interrogazione dettagliata volta a fare chiarezza su tale vicenda, che rischia di cancellare quel progetto sognato per lungo tempo dalla comunità longobucchese”.

“Così come rilanceremo la discussione – dicono ancora i due consiglieri regionali – in ordine alla necessità di riprendere con forza l’attività di prevenzione dei fenomeni legati al dissesto idrogeologico per farla diventare centrale nell’agenda politica del Governo regionale che, invece, sembra averla completamente dimenticata”.