Ancora senza esito le ricerche di Denise Galatà, la studente dispersa nel fiume Lao

Sono andate avanti per tutta la notte le ricerche della giovane caduta in acqua durante una escursione di rafting. Si cerca a oltranza, anche con gli elicotteri. La procura di Castrovillari guidata da Alessandro D’Alessio ha aperto una inchiesta

Carlomagno

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Ancora senza esito le operazioni per la ricerca di Denise Galatà, la studente diciottenne precipitata in acqua durante un’escursione di rafting sul fiume Lao con un gruppo di coetanei della provincia di Reggio Calabria. Lo fanno sapere i soccorritori.

Le squadre forre del Soccorso alpino fluviale di Calabria e Basilicata, insieme ai Vigili del fuoco, carabinieri e volontari, sono stati impegnati per tutta la notte ma al momento senza alcuna novità rispetto alla tarda serata di ieri. Non ci sono tracce della ragazza.

Denise Galatà era con una scolaresca di Polistena in gita sul Pollino, tra Laino Borgo e Laino Castello, nel cosentino, quando nel primo pomeriggio di martedì è stata programmata una escursione sul Fiume Lao per fare rafting, una disciplina sportiva amatoriale anche molto richiesta, che prevede di percorrere le rapide del fiume a bordo di gommoni.

Il fiume era ingrossato dalle piogge dei giorni scorsi. Equipaggiati di tutto punto, caschi e giobbotti di salvataggio, ma abbigliamento leggero, ad un certo punto uno dei gommoni sul quale c’era la ragazza e altri suoi colleghi, si è ribaltato e i giovani sono finiti in acqua trascinati dalle correnti. Alcuni studenti sono stati subito recuperati, mentre Denise Galatà è stata trasportata via dalle acque impetuose del fiume in piena.

C’è molta apprensione e angoscia fra familiari, amici e conoscenti, ma anche nell’opinione pubblica calabrese e italiana. Passata la notte di ricerche senza esiti, con le prime luci dell’alba si spera di ritrovare sana e salva la povera e sfortunata Denise.

Secondo quanto scrive la Gazzetta del sud, sarebbe stato ritrovato il casco della ragazza. Tuttavia non vi sono conferme né da parte dei soccorritori né da parte degli investigatori dell’Arma dei carabinieri. Intanto, la procura di Castrovillari guidata da Alessandro D’Alessio ha aperto una inchiesta per accertare eventuali responsabilità o negligenze da parte degli organizzatori del rafting. Si poteva fare l’escursione con il fiume ingrossato dalle piogge dei giorni scorsi?, è la domanda che in molti si pongono.