‘Ndrangheta, condanne a Bologna per clan di Michele Pugliese “La Papera”

Carlomagno

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'Ndrangheta, condanne a Bologna per Michele Pugliese "la papera"
Gli arresti eseguiti in Emilia nel 2014 nell’ambito dell’operazione “Zarina” (Archivio)

BOLOGNA – Sette condanne, fino a sette anni e otto mesi per l’uomo ritenuto al vertice del gruppo, ma pene più che dimezzate rispetto alle richieste dell’accusa e l’esclusione dell’aggravante dell’aver agito con finalità mafiosa.

E’ finito così in primo grado davanti al tribunale di Bologna, presieduto da Stefano Scati, il processo “Zarina” nei confronti di Michele Pugliese, alias “La Papera”, ritenuto dalla Dda uomo delle cosche di ‘Ndrangheta Arena e Nicoscia di Isola di Capo Rizzuto (Crotone): era imputato insieme ad altri, tra cui suoi familiari, per reimpiego di denaro di provenienza illecita e intestazione fittizia di beni.

Oltre a Michele Pugliese, i giudici hanno condannato Giuseppe Ranieri a sei anni e dieci mesi, Mirco Pugliese a tre anni e due mesi, Doriana Pugliese a tre anni e quattro mesi, Caterina Tipaldi e tre anni e due mesi, Vittoria Pugliese a un anno e quattro mesi, Carmela Faustini a due anni. Assolta Mery Pugliese.

L’operazione “Zarina” scattò nella notte il 9 aprile 2014 con una imponente operazione dei carabinieri di Reggio Emilia, Modena e Bologna – con la collaborazione dei militari di Crotone – che avevano arrestato 13 persone tutte accusate di riciclaggio e tutte considerate contigue alla cosca Arena-Nicoscia.

'Ndrangheta, condanne a Bologna per Michele Pugliese "la papera"
(Archivio)

In particolare venne disarticolato il ramo della cosca che fa capo a Michele Pugliese, ritenuto indiscusso referente degli Arena nella Bassa reggiana. Cinque arresti vennero eseguiti a Gualtieri e a Guastalla.

L’operazione è denominata “Zarina-Aurora” (la Zaina sarebbe Caterina Tipaldi, ex compagna del boss). Le ordinanze di custodia cautelare eseguite dai 250 militari in campo erano state tredici, di cui sette in carcere e sei agli arresti domiciliari. Sei erano donne. Tutti i destinatari sono stati accusati in concorso tra loro e nel contesto di un medesimo disegno criminoso, illecitamente e fittiziamente intestato a prestanome, società, beni mobili e immobili, con il reinvestimento di capitali di illecita provenienza. L’operazine prevede anche il sequestro di beni per un valore stimato di circa 13 milioni e l’esecuzione di 30 perquisizioni.

Fra gli arrestati figurarono per l’appunto Michele Pugliese detto Michele “la Papera”, la sua ex-compagna Caterina Tipaldi (che andò ai domiciliari), Mirko Pugliese, Vito Muto e Mary Pugliese moglie di Fabrizio Arena. I sequestri per oltre 13 milioni sono avvenuti a carico di nove persone. Nell’elenco dei beni sequestrati c’erano l’Hotel Sala Verde, l’Hotel Fly, appartamenti, autovetture, e imprese: fra queste la Muto Trasporti e altre ditte di autotrasporto.