Omicidio Tersigni, arrestata un’altra persona a Crotone

Si tratta di Giuseppe Passalacqua. Secondo l'accusa sarebbe stato lui ad informare il commando sulla presenza in piazza della vittima. Determinanti le dichiarazioni del pentito Oliverio

Carlomagno

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Giuseppe Passalacqua

Ancora un altro arresto per l’omicidio di Giovanni Tersigni, l’uomo che, nella prima serata del 7 settembre 2019, è stato assassinato in pieno centro, poco distante dalla sua abitazione. Questa mattina, infatti, la Polizia di Stato ha arrestato un’altra persona ritenuta responsabile del grave fatto di sangue. Si tratta di Giuseppe Passalacqua, crotonese di 33 anni.

Giuseppe Passalacqua, si aggiunge, agli altri cinque soggetti – Cosimo Berlingieri, Paolo Cusato, Francesco Oliverio, Cosimo Damiano Passalacqua e Dimitar Dimitrov Todorov – che il 2 ottobre 2019 sono stati arrestati, ad eccezione di Cusato che era stato fermato dalla Polizia a distanza di poche ore dal grave, per l’omicidio del Tersigni dopo una rapida indagine degli inquirenti coordinati dalla Procura della Repubblica di Crotone.

Come si ricorderà i cinque soggetti furono individuati grazie all’incessante lavoro investigativo che permise di accertare come il gruppo coinvolto fosse formato da due cosiddetti trasfertisti, Berlingeri e Cosimo Passalacqua, giunti nella tarda mattinata a Crotone da Catanzaro a bordo di un’autovettura guidata da Todorov su cui si trovavano anche Cusato e Oliverio.

Secondo le indagini, i cinque, si recarono poi, nel primo pomeriggio, presso l’abitazione di Oliverio da dove uscirono, pochi minuti prima dell’omicidio, dirigendosi verso piazza Albani dove si trovava Tersigni il quale, nonostante i tentativi di sfuggire all’agguato, è stato raggiunto da diversi colpi di pistola calibro 7.65 che gli furono fatali. Morirà il giorno dopo in ospedale.

Sempre secondo gli inquirenti, a dare la notizia al commando sulla presenza in piazza di Tersigni fu proprio Passalacqua su cui adesso pende l’accusa di concorso in omicidio aggravato.

La figura di Passalacqua era già nota agli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Crotone i quali nel corso dell’indagine avevano notato dei movimenti sospetti presso l’abitazione di Francesco Oliverio.

Tuttavia, non si poté dimostrare che Passalacqua avesse avuto un ruolo attivo nella pianificazione dell’omicidio. Sono state le recenti dichiarazioni del collaboratore Francesco Oliverio che hanno consentito di fugare ogni dubbio circa le responsabilità di Passalacqua per il quale la Procura della Repubblica, proprio in ragione della collaborazione di Oliverio ha spiccato un mandato di cattura prima che l’uomo potesse darsi alla fuga.