Aggressione dopo rottura relazione, altri quattro arresti a Cutro

Carlomagno

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Altre quattro persone sono state poste agli arresti domiciliari in relazione all’aggressione avvenuta il 19 maggio scorso nei confronti di padre e figlio, picchiati per strada a Cutro (Crotone). Aggressione legata alla rottura del fidanzamento da parte di una ragazza, parente delle vittime, con uno degli indagati.

Dopo le undici misure cautelari emesse l’8 giugno (due in carcere e 9 ai domiciliari), stamani i carabinieri della Compagnia di Crotone hanno dato esecuzione ad una nuova ordinanza emessa dal Gip di Crotone Michele Ciociola, nei confronti di quattro giovani – di età compresa tra i 18 ed i 25 anni – indagati per lesioni personali pluriaggravate in concorso, lesioni gravi pluriaggravate in concorso e porto di armi od oggetti atti ad offendere. Si tratta di un parente e di alcuni amici degli aggressori già indagati che non erano stati identificati nelle prime fasi dell’indagine.

L’aggressione del 19 maggio era scaturita dai dissidi tra famiglie nati a causa della rottura del fidanzamento da parte di una ragazza di Cutro figlia e sorella delle vittime del pestaggio. La giovane aveva deciso di lasciare il fidanzato (che è uno degli aggressori finiti in carcere) a causa dell’esasperata gelosia dell’uomo.

Il nuovo provvedimento scaturisce dagli approfondimenti investigativi effettuati dai carabinieri della Stazione di Cutro, sotto la direzione del sostituto procuratore Ines Bellesi e coordinate dal Procuratore della Repubblica di Crotone Giuseppe Capoccia. Attraverso l’osservazione delle immagini di videosorveglianza ed ad attività tecniche di investigazione, i carabinieri hanno raccolto gravi indizi circa la partecipazione all’aggressione da parte dei nuovi indagati.

Per tutti i quindici indagati, intanto, si aggrava la posizione in quanto a causa del pestaggio subito, una delle vittime ha avuto un aggravamento delle condizioni di salute. Nel corso dell’esecuzione delle notifiche, inoltre, i carabinieri hanno trovato una pistola 7.65 detenuta illegalmente in quanto nessuno aveva il porto d’armi. Sono in corso accertamenti sull’arma.