Morte Benedetto XVI, l’orafo Affidato: “Lo incontrai 13 volte. Lui gentile e timido”

Carlomagno

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L’orafo calabrese Michele Affidato con Papa Benedetto XVI

Ha incontrato 13 volte Benedetto XVI, tra udienze e benedizione delle creazioni presentate in Vaticano, e ha realizzato per lui anche opere personali: lo Stemma Papale e l’icona dei Santi Patroni d’Europa. Si chiama Michele Affidato, 57 anni, ed è un orafo calabrese.

Svolge questo mestiere dall’età di 12 anni, da quando andava ancora a scuola. Nel 1987, poi, apre il suo laboratorio a Crotone, dopo aver appreso le tecniche di lavorazione. Il primo incontro con il Papa emerito risale al 6 gennaio 2006 quando, invitato dal suo cerimoniere, monsignor Piero Marini, ha la possibilità di partecipare alla processione offertoriale della messa dell’Epifania a San Pietro. Ed è nel 2011 che consegna personalmente a Ratzinger la sua creazione – due opere in una – “che riproduce Piazza San Pietro con tutto il colonnato e lo stemma papale – estraibile e decorativo – realizzato in argento, oro e pietre preziose.

Il lavoro doveva essere portato in Vaticano ma visto che Benedetto XVI sarebbe andato in Calabria nell’ottobre del 2011, Affidato ha avuto l’opportunità di essere ricevuto in udienza privata a Lamezia Terme e di consegnare l’opera come saluto di benvenuto nella sua regione. “Un incontro ricco di emozioni. Dopo aver ascoltato con attenzione la spiegazione dell’opera, Papa Benedetto ha dimostrato di aver particolarmente gradito il dono – spiega l’orafo -. Mi disse con un sorriso guardandomi negli occhi: “Bella, è molto bella, grazie”.

La seconda opera realizzata per Ratzinger risale allo scorso anno. Ricevuto l’incarico dal Consiglio Conferenze Episcopali Europee, Affidato crea i bassorilievi in argento con i Santi patroni d’Europa in occasione del giubileo del 50esimo anniversario dell’istituzione della Ccee.

Di Benedetto XVI l’orafo ricorda la “grande gentilezza, la timidezza e una persona che ha dato tanto alla Chiesa, un grande teologo”.

“Quando gli consegnai lo stemma mi disse ‘Figliolo, prega per me’. Chiedeva agli altri un aiuto”. Racconta Affidato che seguirà i funerali in televisione, “Lo sento come un dovere”.