Naufragio a Cutro, Piantedosi: “La disperazione non giustifica i viaggi a rischio”

Intanto, interviene il Procuratore capo di Crotone Giuseppe Capoccia per chiarire che l'indagine è sul naufragio e non sui soccorsi

Carlomagno

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Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi mentre parla a Crotone sul naufragio di Staccato di Cutro

“La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo le vita dei propri figli”, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, rispondendo ai giornalisti dopo la strage di migranti in Calabria.

“Ci stiamo lavorando. È un problema internazionale”, ha aggiunto il ministro rispondendo su come si possono contrastare gli scafisti. E l’Europa? “Sto andando in Francia per questo”, ha spiegato Piantedosi impegnato per un bilaterale con l’omologo francese.

Intanto, interviene il Procuratore capo di Crotone per chiarire che l’indagine è sul naufragio non sui soccorsi

“Stiamo anche vedendo di ricostruire la catena dei soccorsi ma non ci sono indagini su questo. Stiamo ricostruendo tutti i passaggi dall’avvistamento in poi per ricostruire cosa è stato fatto e confrontarlo con quello che si doveva fare che sembra sia stato fatto. Di sicuro le condizioni del mare erano terribili”. Lo ha detto all’Ansa il procuratore della Repubblica di Crotone Giuseppe Capoccia sull’indagine aperta sul naufragio. “Qui – ha poi aggiunto – mancano uomini e mezzi alle forze dell’ordine. Il governo dovrebbe capire che sarebbe necessaria impostare in modo diverso le strutture. In estate abbiamo 3 sbarchi la settimana”, ha detto il procuratore che coordina l’inchiesta rubricata con l’ipotesi di Omicidio e disatro colposo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Finora sono tre i presunti scafisti arrestati dalle forze dell’ordine.  Si tratterebbe di tre turchi. Se vengono confermate le ipotesi accusatorie rischiano la pena dell’ergastolo.