Maxi truffa online per rubare denaro da conti in banca. Arresti

Carlomagno

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Truffa online per rubare denaro da conti in banca. Arresti
Un momento della conferenza stampa degli inquirenti sull’operazione Piscatores (Ansa)

REGGIO CALABRIA – Maxi truffa online scoperta dai militari della Guardia di finanza di Reggio Calabria che hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 27 persone accusate di essere i componenti di un’organizzazione criminale responsabile di una maxi truffa online commessa attraverso l’accesso abusivo a sistemi informatici.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, hanno consentito di appurare che l’organizzazione criminale, operante nel territorio della Locride, metteva in atto le truffe attraverso l’illecita acquisizione dei codici di accesso di ignari correntisti di un istituto di credito operante sul web per effettuare operazioni di trasferimento di ingenti somme di denaro in conti correnti intestati fittiziamente a persone inesistenti e, di fatto, riconducibili ai promotori dell’organizzazione criminale che é stata sgominata con l’operazione.

I 27 indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, truffa, riciclaggio, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso o sistemi informatici o telematici, sostituzione di persona, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, operanti nella Locride e, in particolare, nei Comuni di Grotteria, Gioiosa Jonica, Marina di Gioiosa Jonica e Siderno.

L’operazione ha impegnato oltre 200 militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, che, oltre a dare esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare, hanno proceduto a perquisizioni nei confronti di 23 indagati.

L’indagine, convenzionalmente denominata “Piscatores”, condotta sotto la direzione della Procura della Repubblica di Reggio Calabria , ha tratto origine dalla denuncia della titolare di un conto corrente dell’Istituto di Credito on line ING Direct, che riferiva di aver subito la sottrazione della somma di circa 90.000,00 euro dal proprio conto corrente mediante una serie di operazioni on-line dalla stessa disconosciute ed effettuate mediante la clonazione dei codici segreti bancari.

Nelle more delle preliminari attività investigative delegate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria al Gruppo di Locri perveniva, per competenza territoriale, dalla Procura di Bologna, un altro fascicolo procedimentale avente ad oggetto la denuncia di un’altra correntista del medesimo Istituto alla quale era stata sottratta, con le medesime modalità, una cifra superiore a 420.000 euro.

Le indagini tradizionali di polizia giudiziaria, affiancate dalle investigazioni tecniche anche di natura ambientale, telematiche e dall’approfondimento di alcune segnalazioni per operazioni sospette nei confronti dei componenti della citata associazione, permettevano, anche grazie alla fattiva collaborazione fornita dall’ING Direct, di far emergere il coinvolgimento di una pluralità di soggetti gravitanti nel comprensorio della Locride beneficiari delle somme illecitamente distratte dai conti di numerosi correntisti residenti su tutto il territorio Italiano, prudenzialmente stimate in oltre un milione di euro.

Gli accertamenti effettuati permettevano di mettere in luce uno specifico modus operandi che consisteva nell’individuazione di conti correnti sui quali vi era una cospicua giacenza di somme di denaro, la successiva appropriazione illecita delle credenziali di accesso in uso al titolare del rapporto finanziario (attraverso operazioni di phishing), il successivo loro utilizzo al fine di sottrarre le somme giacenti mediante la disposizione di bonifici a favore di altri rapporti finanziari accesi fraudolentemente anche a nome delle medesime persone ed infine il prelevamento in contanti, in un ristretto arco temporale, delle intere somme illecitamente acquisite.

Il quadro probatorio ha permesso alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria di chiedere ed ottenere dal gip del Tribunale di Reggio Calabria, la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di 16 soggetti, la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di 3 soggetti e la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di 8 soggetti.