4 asili nido di Reggio Calabria rifiutano bimba diabetica. Scoppia il caso

Carlomagno

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bambina affetta da diabete rifiutata i 4 asili nidoI genitori di una bambina di 23 mesi, nata affetta da una forma di diabete di tipo 1, insulina dipendente, si sono visti negare l’iscrizione in ben quattro asili nido di Reggio Calabria.

Il caso è stato denunciato dall’associazione “A.G.D. prof. Renato Caminiti” di Villa San Giovanni, presieduta dall’avvocato Raffaella Caminiti e impegnata da anni sul delicato fronte delle problematiche legate al diabete.

“Nessun docente degli istituti dell’infanzia, pubblici e privati, di Reggio Calabria cui si sono rivolti i genitori della bambina – sostiene l’associazione – intende assumersi la responsabilità di prestarle assistenza in caso di eventuale malore”.

“Sono numerosi – prosegue – gli istituti scolastici che abbiamo visitato e in moltissimi contesti abbiamo potuto toccare con mano i rilevanti disagi e le difficoltà con cui si trovano a dover fare i conti bambini, mamme e famiglie. Situazioni in cui traspare un’evidente mancanza di sensibilità e attenzione, unita all’incapacità di assumersi qualsiasi tipo di responsabilità”.

Il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà in una nota afferma che la bambina diabetica l’accoglierà il Comune. “Accoglieremo noi la piccola diabetica in uno dei nostri asili nido comunali”, dichiara Falcomatà. “Appena ho appreso dalla stampa la situazione della bimba – aggiunge Falcomatà – mi sono immediatamente attivato insieme all’assessore alle Politiche sociali, Giuseppe Marino, affinché la questione possa essere risolta in tempi brevissimi”.

“Proprio oggi infatti riaprono le graduatorie per l’iscrizione agli asili nido pubblici comunali. Chiederemo alla signora di compilare la sua domanda e se i requisiti lo prevedono sarà accolta in una delle nostre nuove strutture. Ho verificato con gli uffici l’opportunità che la bimba sia accolta in uno degli asili nido comunali aperti dalla nostra amministrazione. Ci sono diversi posti ancora disponibili”.

“Saremo felici – spiega – di accogliere la piccola in una delle nostre strutture e consentire alla madre di continuare a lavorare tranquilla. È obbligo di tutte le strutture pubbliche prendere in carico i bambini affetti da qualsiasi tipo di disabilità, a differenza delle strutture private dove invece l’accoglimento della richiesta di iscrizione è a discrezione della direzione”.

“Io credo – conclude il sindaco – che un’amministrazione attenta ai diritti dei più deboli debba potersi occupare di casi come questo. Non ho alcun dubbio: i privilegi in questa città devono trasformarsi in diritti. Cominciamo da questo, un passo per volta”.